Tesi copiata, ministra dell’Istruzione Azzolina nella bufera. Salvini: “Vada a casa”

Tesi copiata, ministra dell’Istruzione Azzolina nella bufera. Salvini: “Vada a casa”

La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina accusata di aver copiato la sua tesi da manuali specialistici. Matteo Salvini, “Vergogna, vada a casa”.

Scoppia un nuovo caso al governo, ancora una volta legato al Ministero dell’Istruzione, che sembra non vivere un periodo semplice con il Conte II. Questa volta nella bufera ci è finita la neo ministra Lucia Azzolina, accusata di aver copiato la tesi. Un’accusa non banale e che di certo non mette sotto una buona luce la nuova titolare del Ministero.

La tesi (copiata?) della ministra Azzolina

Il caso nasce dall’analisi del linguista e critico letterario Arcangeli, che ha evidenziato come la tesi in questione della ministra Azzolina sia composta anche da diverse parti copiate e non presentate come citazioni di fonti. Si tratterebbe di interi paragrafi di manuali.

La tesi titola Un caso di ritardo mentale lieve associato a disturbi depressivi, un lavoro di quarantuno pagine con ampie parti copiate alla lettera da testi specialistici.

Fonte foto: https://www.facebook.com/LuciaAzzolina82/

Matteo Salvini, “Fare peggio di Fioramonti sembrava impossibile. Invece Azzolina ci stupisce”

Le opposizioni non si sono lasciate sfuggire il caso. Il leader della Lega tuona sui canali social chiedendo le dimissioni e invitando la Azzolina ad andare a casa.

“Fare peggio del ministro Fioramonti sembrava impossibile. E invece Azzolina ci stupisce: non solo si schiera contro i precari ma ora scopriamo che copia pure le tesi di laurea. Un ministro così non ha diritto di dare (e fare) lezioni. Roba da matti. Si vergogni e vada a casa”.

Di seguito il post condiviso da Matteo Salvini sulla propria pagina Facebook

Imbarazzo al governo

Il nuovo caso imbarazza e non poco il governo Conte che avrebbe affidato il Ministero dell’Istruzione, particolarmente delicato, a una figura che rischia di essere screditata soprattutto agli occhi degli studenti dalle polemiche.

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