Un uomo del Minnesota ha ucciso la moglie incinta con 34 coltellate prima di chiamare la polizia. Il figlio di 3 anni era presente.
Negli Stati Uniti si torna a parlare di violenza domestica dopo un caso che ha scioccato l’opinione pubblica: un uomo di 26 anni, Saleebaan Mohamed Abdirisaaq, ha accoltellato a morte la moglie incinta con 34 coltellate, per poi telefonare al 911 e dire semplicemente che “qualcuno è morto” e che la polizia avrebbe dovuto “venire a vedere”.
La vittima è Falus A. Ali, 24 anni, al quarto mese di gravidanza. Il fatto è avvenuto a St. Cloud, in Minnesota. Secondo la denuncia penale, la donna è stata trovata sul pavimento del soggiorno, immersa nel sangue, con ferite multiple su collo, torace, braccia e viso. Vicino al corpo c’era un coltello da cucina seghettato lungo circa 12 centimetri, completamente insanguinato.

I segnali ignorati: precedenti e minacce
Abdirisaaq non era nuovo alle forze dell’ordine. A febbraio 2025 era stato condannato per la violazione di un ordine restrittivo emesso a tutela della stessa Ali. Solo pochi mesi prima, a settembre 2024, era stato arrestato per minacce di violenza nei confronti della donna. Nonostante questo, era tornato in libertà con il divieto di contatto, che evidentemente ha ignorato.
Durante l’aggressione era presente anche il figlio della coppia, un bambino di soli tre anni, trovato sul balcone dell’appartamento. Il piccolo avrebbe riferito che il padre “ha dato pugni alla mamma” indicando con un gesto il collo, una testimonianza che conferma la brutalità dell’attacco.
Le accuse e la prossima udienza in tribunale
Ora Abdirisaaq è accusato di quattro capi di omicidio di secondo grado, inclusa la morte del feto. Il giudice ha fissato la cauzione a 6 milioni di dollari senza condizioni, oppure 4 milioni con condizioni. L’uomo rimane in custodia fino alla prossima udienza prevista per il 7 ottobre.
Questo caso evidenzia ancora una volta la gravità della violenza contro le donne, soprattutto in contesti familiari dove i segnali di pericolo erano già noti. È fondamentale rafforzare le misure di protezione e i sistemi di intervento, per evitare che simili tragedie possano ripetersi.