Israele ha intercettato un missile lanciato dagli Houthi dallo Yemen, diretto all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv.
Nel cuore della notte, le sirene d’allarme hanno squarciato il silenzio di Tel Aviv. Dopo mesi di relativa calma, la città è tornata a vivere il terrore di un attacco missilistico. Era da gennaio che non si attivavano i sistemi di difesa aerea, ma questa volta la minaccia non proveniva dalle solite direzioni.

Israele sotto attacco: il ruolo degli Houthi
Negli ultimi mesi, la regione è stata teatro di una crescente escalation. Gli Houthi, la milizia sciita yemenita sostenuta dall’Iran, hanno intensificato le loro operazioni, mirando obiettivi strategici israeliani. Se in passato si erano concentrati sulle navi nel Mar Rosso, questa volta hanno scelto un bersaglio ben più audace: l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv.
Secondo le dichiarazioni del portavoce militare degli Houthi, Yahya Sarea, la milizia ha utilizzato un missile balistico ipersonico Palestine-2, una tecnologia avanzata in grado di colpire con estrema velocità. La notizia è stata diffusa dall’agenzia russa Tass, mentre il canale televisivo Al Masirah, vicino agli Houthi, ha confermato l’attacco.
Il sistema di difesa israeliano ha risposto
Poco dopo il lancio, l’IDF (l’esercito israeliano) ha dichiarato che il missile è stato intercettato con successo prima di entrare nello spazio aereo israeliano. Le forze aeree israeliane (IAF) hanno abbattuto il vettore, impedendo qualsiasi danno al suolo. Le sirene sono scattate secondo i protocolli di emergenza, generando momenti di panico tra la popolazione, ma senza conseguenze dirette.
Intanto, sul fronte opposto, la tensione non accenna a diminuire. Nuovi raid aerei israeliani hanno colpito Gaza, con un bilancio drammatico: almeno 10 morti e numerosi feriti nelle ultime ore. Il portavoce della Protezione civile di Gaza, Mahmoud Bassal, ha confermato che le forze israeliane hanno preso di mira sei abitazioni a est di Khan Younis.
La crisi in Medio Oriente si aggrava, con un nuovo capitolo di attacchi e ritorsioni. Se il missile Houthi fosse riuscito a colpire il cuore di Israele, le conseguenze sarebbero state ben più drammatiche. Per ora, il conflitto si allarga, senza segnali di tregua all’orizzonte.