Missili su Kiev: colpite le linee del grano

Missili su Kiev: colpite le linee del grano

Putin minaccia nuovi attacchi se l’Occidente invierà nuove armi all’Ucraina.

Usa e Regno Unito hanno fornito a Kiev missili a lungo raggio, cosa che ha messo in allerta Putin. Ma il presidente russo si è vendicato con un avvertimento colpendo la capitale Kiev. Su Kiev tornano i missili come durante l’assedio alla capitale da parte dei russi con cinque missili da crociera che svegliano gli abitanti della capitale ucraina.

Un attacco non tanto strategico e militare quanto politico. I missili hanno colpito le ferrovie dello stato, le linee del grano appunto. Il Cremlino ha annunciato di aver distrutto carri armati e altri veicoli donati all’Ucraina da alcuni paesi europei, dell’est Europa precisamente. Secondo le fonti dovrebbe trattarsi di tank polacchi. Ma secondo le autorità ucraine non c’erano equipaggiamenti militari ma solo vagoni merci, compresi quelli per trasportare il grano.

L’obiettivo dell’attacco sarebbe proprio quello di bloccare l’esportazione dell’Ucraina, colpendo l’economia del paese. Questo attacco al sistema ferroviario di Kiev si lega agli altri bombardamenti su strade e binari che collegano l’Ucraina con l’Europa. Il bombardamento del terminal privato di cereali nel porto di Mykolaiv ne è un’altra prova.

Kiev

L’avvertimento di Putin contro le armi occidentali

Gli Stati Uniti hanno deciso di inviare nuove armi a Zelensky per aiutarlo a trattare ma secondo Putin inviare armi a Kiev rischia di scatenare attacchi su zone finora risparmiate e soprattutto a destabilizzare la situazione e protrarre più a lungo il conflitto. Intanto a pagarne le spese è la crisi alimentare che sembra quasi sprofondare in una carestia per molti paesi. La Fao ha lanciato l’allarme che nel 2023 si rischiano carestie in vari paesi africani.

Al momento l’unica alternativa alle rotte su strada e via treno resta il piano di Ankara per salvare il grano ucraino. Ma se dovesse fallire si ipotizzano rotte via Lituania e verso la Romania, sempre se non continuano i bombardamenti russi sui binari.