Misteri inconfessabili: come il corpo racconta la verità oltre la morte
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Direttore: Alessandro Plateroti

Misteri inconfessabili: come il corpo racconta la verità oltre la morte

Aleksej Naval'nyj

Oltre il silenzio: decifrare i segreti dei morti per svelare gialli irrisolti, ma non per la macchina della verità russa.

Il corpo parla. Quando vive e anche quando non vive più. Dopo l’esplosione del crime nei media un po’ tutti sanno che le nuove tecnologie permettono di recuperare da un cadavere migliaia di informazioni. Spesso in grado di risolvere un giallo, di ricostruire un’azione omicidiaria, di stabilire un’identità.

Il corpo racconta storie. Io per 15 anni sulle reti Mediaset ho scritto e condotto un programma di successo, Top secret, che si è occupato di mistero a 360 gradi, anche di noir politici, come la morte di John Fitzgerald Kennedy,

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Nel caso del Presidente ucciso a Dallas nel 1963 decisiva fu l’analisi della traiettoria di un proiettile, il presunto terzo colpo sparato da Oswald, per la verità ufficiale l’unico attentatore.

Per i sostenitori della tesi del complotto a sparare furono più persone e il colpo mortale, quello che spappolò il cervello del povero Kennedy, fu il quinto e fu esploso da davanti e non dall’alto.

Aleksej Naval'nyj
Aleksej Naval’nyj

Ne discuteremo ancora per anni ma intanto ne discutiamo. Certo il Potere si mette in azione anche nelle democrazie, omette, cancella, ostacola, ma nel caso di Aleksej Naval’nyj il corpo non parla proprio.

Non viene restituito, a livello morale, alla famiglia, non viene permesso, a livello politico, a un’autorità indipendente di fare un’autopsia. Le teorie proliferano, freddo, veleno, un pugno al cuore, ma la macchina della verità russa è impenetrabile. Se qualcuno aveva ancora dei dubbi sullo stato della democrazia sotto Putin è servito. Chissà che dicono quei cervelloni nostrani che in sostanza lo hanno difeso nella guerra in Ucraina ….

Nella discussione sul conflitto tra Mosca e Kiev le opinioni pubbliche occidentali si sono divise, sia sul mandare o meno le armi a Zelensky, sia sulle ragioni dello Zar presunto aggredito dall’arroganza della NATO e vittima simbolica della violenza degli ucraini contro i filo russi nel Donbass.

Tutte le discussioni si possono fare, per carità, e lungi da me sposare la propaganda degli uni o degli altri . Ma quel tema che noi chiamiamo battaglia per la democrazia non va dimenticato. E la triste, preannunciata fine di Navalsky, dissidente del regime più che oppositore politico organizzato, ce lo ha ricordato in modo drammatico. Lui che il suo corpo lo ha riportato in patria per essere in fondo punito, e alla fine per essere testimonianza tragica delle sue idee.

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ultimo aggiornamento: 23 Febbraio 2024 9:38

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