Una moderatrice di TikTok rivela il dietro le quinte che si cela davvero dietro i video della popolare piattaforma di social media.
Una moderatrice di TikTok Italia – che chiameremo con il nome di fantasia “Sara” – ha deciso di rompere il silenzio e condividere la sua esperienza di lavoro sulla popolare piattaforma di social media. Per due anni, ha passato otto ore al giorno a guardare e moderare i video agghiaccianti che nessun altro vorrebbe vedere.
La realtà sconvolgente dietro TikTok
“Per due anni ho guardato in casa delle persone, so cosa vedono, cosa cercano, cosa scrivono. Ora non ho più un filtro che separa me dagli altri”, racconta Sara a Fanpage.it, ancora con un senso di disgusto. Il suo lavoro infatti, consiste nel vedere per otto ore al giorno, contenuti che nessun altro vorrebbe vedere: stupri, abusi su minori, suicidi, e anche atti di autolesionismo.
La moderatrice di TikTok, ha confessato di aver visto filmati di bambini violentati da animali e un video di un padre che girava per strada con in mano la testa mozzata di sua figlia. Il suo compito è quello di guardare, taggare ed eliminare i video, ripulendo la piattaforma dall’orrore. In questo modo, sui feed degli utenti non compaiono immagini o filmati violenti.
I moderatori e l’impatto sulla salute mentale
Ma, mentre agli utenti non restano che i contenuti più divertenti, per Sara le giornate si susseguono in maniera terrificante. Il suo lavoro, infatti, ha avuto un impatto significante anche sulla sua salute mentale: da quando ha iniziato, la sua insonnia è diventata più acuta e ha sperimentato le paralisi del sonno.
Il lavoro di moderazione è spesso invisibile agli occhi degli utenti. La maggior parte delle persone non si rende conto di ciò che accade dietro le quinte di TikTok, e se non esistesse l’algoritmo, la piattaforma sarebbe simile al deep web, piena di contenuti atroci.
Secondo MarketWatch, filiale di Dow Jones & Company, il settore della moderazione dei contenuti digitali crescerà fino a 13,60 miliardi di dollari entro il 2027. Per un lavoro del genere, Sara dichiara di guadagnare 1.200 euro al mese, ma “non è abbastanza per un lavoro del genere”. Nonostante ciò, Sara continua a svolgere il suo ruolo, consapevole dell’importanza del suo contributo nel proteggere gli utenti da contenuti pericolosi.