Mohamed Gaaloul, rifiutata la richiesta di scarcerazione del legale
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Direttore: Alessandro Plateroti

Mohamed Gaaloul, rifiutata la richiesta di scarcerazione del legale

sala tribunale

Il legale di Mohamed Gaaloul aveva richiesto la scarcerazione del suo cliente, ma il Riesame ha respinto la richiesta dell’avvocato.

Il caso della morte della giovane Alice Neri va verso il Riesame, che si riserva circa la scarcerazione di Mohamed Gaaloul. Il 29enne di origine marocchina sarebbe ad oggi il principale sospettato per la morte della giovane mamma di Fossa di Concordia (Modena), ritrovata carbonizzata all’interno del bagagliaio della sua auto, abbandonata in un campo, lo scorso 18 novembre. 

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Da parte sua Mohamed Gaaloul, alla luce dei video delle telecamere di sorveglianza poste nel parcheggio dello Smart Cafè, l’ultimo posto in cui la vittima è stata vista in vita, ha dichiarato: “Quella notte sono sceso dall’auto e ho dormito da mio cugino”. 

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La decisione è giunta in seguito all’ultima udienza sul caso, avvenuta nella mattinata di ieri 4 febbraio 2023. A breve la decisione sarà anche comunicata al legale che si sta occupando della difesa dell’imputato, Roberto Ghini. La decisione sorge in seguito alla richiesta di quest’ultimo di scarcerazione del suo cliente. 

Il legale: “Perché l’avrebbe uccisa?”

In risposta alle accuse l’imputato avrebbe dichiarato – come riferito dal Resto del Carlino – di essere “sceso da quell’auto e sono andato a dormire da mio cugino. Non so cosa sia accaduto dopo”. Secondo la Procura sarebbero molteplici gli elementi che farebbero supporre la colpevolezza del giovane marocchino 29enne. In questo frangente il legale dell’uomo ha ribadito l’inesistenza di un movente concreto che potesse spingere l’uomo a compiere un tale gesto.  

“Perché l’indagato l’avrebbe uccisa? Se voi mi dite com’è morta e per quali motivi avrebbe dovuto ucciderla, rinuncio al riesame”. Sono queste le parole dell’avvocato Roberto Ghini durante l’ultima udienza tenutasi sul caso. Inoltre ha richiesto il riesame dei test tossicologici, i quali avrebbero dimostrato la presenza di alcol e cocaina nel sangue della vittima. Infine il legale ha concluso: “Reputo che questo sia un elemento che merita di essere approfondito al fine di risalire all’epoca dell’assunzione”. 

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ultimo aggiornamento: 5 Febbraio 2023 9:53

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