Putin: “Ucraina prepara attacco armato alla Moldavia”. È la scusa per una nuova invasione?

Putin: “Ucraina prepara attacco armato alla Moldavia”. È la scusa per una nuova invasione?

Il presidente russo ha cancellato il decreto che sancisce la sovranità della Moldavia e punta a conquistare la Transnistria.

Il ministero della difesa russo ha annunciato che “Kiev sta preparando una provocazione armata contro la Transnistria”. Il messaggio su Telegram continua dicendo che “Kiev ha in programma di organizzare una offensiva dal territorio della Transnistria. I sabotatori indosseranno uniformi militari russe”, ha detto il dipartimento. Con questo pretesto Putin revoca il decreto del 2012 che prevedeva lo sviluppo di buone relazioni con Ue, Usa e Nato e prometteva di collaborare al problema della Transnistria nel rispetto della sovranità della Moldavia.

La Transnistria è sempre stata nel mirino di Mosca perché è una fascia di terra a confine con l’Ucraina nel territorio moldavo in cui sono presenti oltre 1.500 soldati russi. Per questo motivo, la Moldavia sin dall’inizio dell’invasione ha temuto di essere la prossima tra le conquiste progettate da Putin. Le tensioni ora con il piccolo paese ex sovietico guidato dall’europeista Maia Sandu, e che mira ad entrare nell’Ue, sono destinate a crescere. Pochi giorni fa la premier ha accusato la Russia di star organizzando un colpo di stato a Chisinau per riportare il Paese nella sua orbita. Putin vuole, con questa guerra, definire i vecchi confini sovietici.

Bandiera_Russa

Cresce la preoccupazione anche in Georgia

Dopo aver sospeso il trattato Start sulla limitazione del nucleare, Putin revoca un nuovo accordo preso con la comunità internazionale, ovvero le “linee guida di politica estera”. Questo decreto del 2012 riguarda anche le regioni separatiste filorusse. Oltre alla Transnistria in Moldavia, si parla anche di Abkhazia e Ossezia del Sud, in Georgia. Per questo ora anche la Georgia teme per la sua sicurezza territoriale.

Nel frattempo a Tiraspol, la capitale della regione della Transnistria, aumentano le proteste contro il governo moldavo e si infiammano gli spiriti separatisti. Nel decreto la Russia prevedeva anche di «promuovere la formazione dell’Abkhazia e dell’Ossezia del Sud come moderni stati democratici» secondo lo stato di diritto. Le due regioni separatiste russofone e filorusse sarebbero parte della Grande Russia che lo zar vuole ripristinare. Intanto martedì il leader dell’Abkhazia è stato ricevuto dal dittatore bielorusso, amico numero uno di Putin.

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