Molestie sessuali in ufficio: l'85% è vittima secondo un indagine.
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Direttore: Alessandro Plateroti

Molestie sessuali: l’85% delle giornaliste è vittima.

È questo uno dei dati emersi dalla prima indagine sulle molestie sessuali nel mondo dei media condotta dalla Commissione Pari Opportunità della Fnsi in collaborazione con Casagit, Inpgi, Usigrai, Ordine dei giornalisti e Agcom e con la consulenza della statistica Linda Laura Sabbadini.

Nell’indagine sono state coinvolte le giornaliste dipendenti che lavorano nei quotidiani, nelle tv e nelle agenzie di stampa (ad esclusione dei periodici). Alla rilevazione, condotta in maniera da garantire l’assoluta riservatezza delle giornaliste coinvolte, hanno risposto 1132 donne, ossia il 42% del campione. Gli episodi di molestie hanno riguardato persone di tutte le età. Più del 50% delle molestie avviene entro i 35 anni: la fascia più esposta è quella fra i 27 e i 30 anni.

Molestie in redazione: l’85% delle giornaliste italiane dichiara di esserne stata vittima

Il 43,6% delle giornaliste intervistate dichiara di avere ricevuto insulti e offese in quanto donna e il 41,6% di essersi sentita svalutata nel lavoro in quanto donna. Il 34,9% afferma di aver subito molestie fisiche e sessuali (13,7% negli ultimi 5 anni; il 5,9% nell’ultimo anno), cioè di essere state abbracciate, baciate, toccate, o messe alle strette contro la loro volontà in modo che ha provocato disagio.

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Desta inoltre grande preoccupazione il dato sui ricatti sessuali sul lavoro: il 19,3% dichiara di essere stata sottoposta a richiesta di prestazioni sessuali mentre era alla ricerca di un lavoro (2,4 negli ultimi 5 anni, 0,9 nell’ultimo anno) e il 13,8% per progredire nella carriera (2,7% negli ultimi 5 anni; 0,9% nell’ultimo anno).

Ma la gamma delle delle molestie sessuali subite è ampia: inviti a uscire insistenti (33,8%), avances ripetute e inopportune anche per email, social network, sms (18,2%), invio di immagini o regali con esplicito  riferimento sessuale (11,9%), addirittura essere seguite o controllate (11,2%), telefonate oscene e messaggi lasciati in segreteria telefonica (9,2%), gesti osceni o esibizione di parti del corpo (6%), commenti sessuali per email, social network o sms (19,6%). Tra le giornaliste coinvolte nella ricerca c’è anche chi ha subito vere e proprie minacce: di condividere (o ha condiviso) video o immagini intime e private contro la volontà dell’interessata (1,4%), di violenza sessuale (1,9%) o di altro tipo di violenza (11,7%). Fino alla tentata violenza sessuale (l’8%) e alla violenza sessuale (2,9%) mentre si cercava lavoro o si svolgeva l’attività lavorativa.

Le molestie sono avvenute per lo più nelle redazioni. Il 35% dichiara di averle subite in mezzo ad altri colleghi: un dato che indica la presenza di un clima diffuso di “accettazione” o scarsa consapevolezza della gravità delle molestie, siano anche solo battute che mettono a disagio chi ne è oggetto. Nel 22,7% dei casi avviene in redazione ma in una stanza chiusa mentre il 26% all’esterno.

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ultimo aggiornamento: 8 Aprile 2019 17:50

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