Il monito della Cassazione sulla riforma della prescrizione: “Ci vogliono dei correttivi o andremo in crisi”. Il ministro Bonafede si difende.
ROMA – L’anno giudiziario si è aperto nella polemica. La Cassazione ha voluto lanciare un proprio monito sulla riforma della prescrizione attraverso le parole del Primo presidente, Giovanni Mammone, riportato da Repubblica.
“E’ auspicabile – sottolinea il giudice – che intervengano misure legislative in grado di accelerare il processo […]. Inoltre, è necessario che le concrete misure acceleratorie vengano adottate non solo nella parte del processo successiva al primo grado, ma anche in quella riguardante le fasi dell’indagine e dell’udienza preliminare, in cui si verificano le maggiori criticità che determinano la dispersione dei tempi e la maturazione della prescrizione“.
La difesa del ministro Bonafede
Presente all’inaugurazione, il ministro Bonafede ha difeso fortemente la sua riforma: “Personalmente il nuovo regime della prescrizione lo considero come una conquista di civiltà“. Il Guardisigilli, però, ha ammesso anche delle divergenze con gli altri partiti di maggioranza: “E’ in atto un confronto serrato per superare le visioni diverse consegnare ai cittadini un processo idoneo a rispondere alle loro istanze di giustizia […]“.
Conclusione finale sul caso Palamara: “La crisi che ha investito il Csm si è scontrata contro un assetto istituzionale forte e compatto guidato dal presidente Mattarella. Ora dobbiamo intervenire per evitare che episodi simili accadano anche in futuro“.
Emergenza femminicidi
Durante il suo intervento il procuratore della Cassazione, Giovanni Salvi, ha parlato di “emergenza nazionale” per quanto riguarda i femminicidi nonostante il numero rispetto al 2018 sia sceso di circa 30 unità.
Cifre che restano di tre cifre e che nel 2020 potrebbero aumentare. Tra il 30 e il 31 gennaio 2020 da Nord a Sud sono state uccise quattro donne e una ragazzina. Numeri che richiedono un intervento da parte del Governo per non far accadere più episodi simili.