La ‘Battaglia del Monte Bianco’. Nell’Europa unita si ‘lotta’ per i confini

La ‘Battaglia del Monte Bianco’. Nell’Europa unita si ‘lotta’ per i confini

Italia e Francia divise nella ‘Battaglia del Monte Bianco’. Nell’Europa unita si ‘combatte’ per i confini geografici.

Nel 2020 Italia e Francia litigano per il Monte Bianco. Detta così sembrerebbe una di quelle questioni dei secoli scorsi, quando i potenti volevano piazzare la bandierina, volevano ridisegnare le carte geografiche. E invece nell’Europa unita, nell’Europa Casa Comune, nell’Europa solidale si discute per una vetta. O meglio, per La Vetta, quella del Monte Bianco. Un’icona, un simbolo riconosciuto in tutto il mondo. Ma proviamo a fare il punto su una questione che sembra irreale.

Italia e Francia, la questione del Monte Bianco

La questione è legata a due misure di protezione del sito naturale del Monte Bianco. Misure di protezione adottate dalla parte francese ad inizio ottobre. Non è stata una mossa a sorpresa, certo. Macron aveva anticipato l’azione lo scorso mese di febbraio. Ma le parole volano, come noto.

I due accorgimenti francesi mirano a tutelare il sito naturale e nello specifico a preservare l’habitat nel quale vivono diverse specie protette. Nessuna barriera politica o geografica quindi, almeno nelle intenzioni. Ma ogni nuovo perimetro ha ripercussioni politiche. E questa azione sul Monte Bianco non fa eccezione.

L’iniziativa francese

Dal punto di vista geografico, la Francia ha messo sotto protezione una vasta area (più di 3.000 ettari) divisa in due zone: una di transito e una riservata all’alpinismo e allo scialpinismo. Questa seconda area include dei punti strategici come la stazione della funivia che parte da Courmayeur, un noto rifugio, un ghiacciaio e la lista sarebbe ancora più lunga. E il grande problema è che l’Italia ritiene che questo territorio in questione sia di sua proprietà e competenza. Inutile evidenziare come la posizione francese sia identica a quella italiana.

Una discussione sui confini

Quella che è divampata è una vera e propria lotta per il confine. Una battaglia che in realtà, in maniera strisciante, si combatte da anni senza un vincitore. Al punto che la soluzione più stabile era stata raggiunta con l’impegno dell’Italia e della Francia a non intraprendere azioni unilaterali. Evidentemente una soluzione che non poteva non essere temporanea.