L’agenzia di rating statunitense ha rimandato il giudizio sull’affidabilità dell’Italia in qualità di debitore per i titoli di Stato.
Moody’s, agenzia di rating statunitense, non ha ancora aggiornato il suo giudizio sull’affidabilità dell’Italia in qualità di debitore. Sostanzialmente, la capacità del Bel Paese – che sta sperimentando modi per risollevarsi – di rimborsare i titoli di Stato entro la scadenza e pagare regolarmente i dovuti interessi. La revisione sull’attuale valutazione era attesa ieri in serata ma non è ancora arrivata e non è chiaro quando sarà pubblicata.
Nello stesso limbo in cui si trova in Italia, si legge in una nota di Moody’s, sono incluse anche Malta e la città di Zagabria. Il voto sul nostro stato resta Baa3, valore compreso fra un massimo di Aaa ed un minimo corrispondente al fallimento di C.
Altre grandi agenzie di rating, però, hanno già confermato le proprie valutazioni sull’Italia: si tratta di Fitch e di Standard and Poor’s che hanno pubblicato le proprie analisi la scorsa settimana.
Come potrebbe cambiare il giudizio sull’Italia?
Ma come potrebbe cambiare il giudizio sull’Italia? Il nostro stato non sembra correre rischi di vedere il proprio voto peggiorare. Ad esempio, il rating relativo al Portogallo, Baa2, è stato confermato da Moody’s con un piccolo miglioramento. La poca chiarezza delle ragioni del rinvio a giudizio sull’Italia, però, potrebbe indurre un po’ di paura.
I voti di queste agenzia sanciscono il livello di rischio degli investimenti e hanno ricadute sul livello degli interessi che uno stato paga sulle proprie obbligazioni e sui propri titoli. La classificazione, infine, è sfruttata dalla Bce per fissare i limiti ai bond acquistabili.