Eleonora Boi racconta l’attacco dello squalo che ha sconvolto la sua vacanza a Porto Rico. Le sue parole fanno rabbrividire.
Un momento di vacanza si è trasformato in un incubo per Eleonora Boi. Dopo l’attacco di uno squalo a Porto Rico, la giornalista e moglie del cestista Danilo Gallinari ha raccontato il terrore vissuto mentre è incinta del terzo figlio. Ai microfoni di Good Morning America, come riportato da Leggo.it, ha ripercorso quei drammatici istanti.

Eleonora Boi, aggredita da uno squalo mentre è incinta: il racconto
Eleonora Boi si trovava sulla spiaggia di Isla Verde, a Porto Rico, in vacanza con il marito Danilo Gallinari e i due figli. Al momento dell’incidente, era incinta del terzo figlio. Mentre era in acqua, ha avvertito un dolore improvviso e violentissimo alla coscia. “Un dolore fortissimo, la mia coscia bruciava“, ha raccontato, spiegando che inizialmente pensava si trattasse di una “medusa enorme“.
La gravità della situazione è apparsa subito evidente. In preda al panico, ha iniziato a urlare e a piangere disperata, chiedendo aiuto. Il marito, che stava passeggiando poco lontano con uno dei figli, è subito accorso. “Dicevo ‘non voglio morire, voglio che il mio bambino sia al sicuro’, e piangevo. Ero disperata, davvero disperata“, ha ricordato.
Il ricovero d’urgenza e il percorso verso la guarigione
Dopo l’attacco, aggiunge Leggo.it, Eleonora Boi è stata trasportata d’urgenza in ospedale. Vista la gravidanza al sesto mese, i medici si sono concentrati subito sul benessere del bambino. Per ore sono stati effettuati test e controlli, finché non è arrivata la notizia più attesa: “Il bambino stava bene e non gli era successo nulla“. Solo allora è stato possibile procedere con l’intervento chirurgico per curare la ferita provocata dal morso.
Dal punto di vista fisico, la giornalista dovrebbe riprendersi completamente. Tuttavia, il trauma emotivo è ancora molto presente. “Il corpo guarisce più in fretta della mente“, ha detto, ammettendo che parlarne oggi è ancora difficile. Ogni settimana si sottopone a controlli per monitorare sia la sua salute che quella del bambino.