È morta Rosetta Dello Siesto, moglie di Andrea Camilleri. Una vita insieme all’autore del Commissario Montalbano.
Nella Roma del dopoguerra, i teatri erano luoghi di fermento culturale e incontro tra artisti e intellettuali. È proprio tra le quinte di uno spettacolo che si incrociarono i destini di Andrea Camilleri e Rosetta Dello Siesto. Lui, giovane regista siciliano; lei, neolaureata milanese, incaricata di affiancarlo nella direzione di una pièce dedicata a Pico della Mirandola.
A raccontare quel momento fu lo stesso Camilleri, che nel libro “Ora dimmi di te. Lettera a Matilda” ricordò come furono due amici a fargli notare i sentimenti che stava provando: “Furono loro a spiegarmi che mi ero innamorato di Rosetta”.
Dopo quello spettacolo, Andrea trascorse un’intera settimana in Sicilia pensando incessantemente a quella “ragazza sorridente”. Lo stesso scrittore confidò: “Non avevo fatto altro che pensare a lei”. Tornato a Roma, decise di invitarla a cena. Quel gesto semplice diede inizio a una storia d’amore destinata a durare oltre sessant’anni.

Un amore riservato e una collaborazione preziosa
Il matrimonio tra Andrea Camilleri e Rosetta Dello Siesto fu celebrato nel 1957. Da quell’unione nacquero tre figlie: Andreina, Elisabetta e Mariolina. Nonostante la notorietà crescente del marito, Rosetta scelse di mantenere sempre una posizione defilata, lontana dai riflettori.
Eppure, dietro le quinte, il suo ruolo fu fondamentale. Lo stesso Camilleri dichiarò più volte: “Non c’è rigo che non abbia prima letto Rosetta”. E aggiunse che la moglie non esitava a correggere e perfino a fargli riscrivere intere pagine, con consigli che definiva “intelligenti e penetranti”.
L’autore del Commissario Montalbano non nascose mai quanto tenesse al giudizio della moglie, al punto da dire che per lui contava più di quello dei critici.
L’ultima pagina di una lunga storia
Il 1° maggio 2025 Rosetta Dello Siesto si è spenta a 97 anni in un ospedale di Roma. Con la sua scomparsa si chiude un capitolo di vita e di letteratura, fatto di amore, dedizione e discrezione.
La loro storia resta un esempio raro di complicità: un amore che ha saputo intrecciarsi alla passione per l’arte, fino all’ultima pagina scritta insieme.