Omicidio a Tombolo, in provincia di Padova, dove una donna è morta strangolata dopo una lite. L’assassino ha confessato.
Un nuovo caso di omicidio ai danni di una donna. Questa volta il colpevole ha già confessato. I fatti sono accaduti in queste ore a Tombolo, in provincia di Padova, e vedono la vittima, Liliana Cojita, essere stata uccisa da Youssef Maid, marocchino ospitato nell’abitazione che la donna condivideva con un secondo inquilino. La donna è morta strangolata a mani nude.
Morta strangolata: la confessione dell’assassino
L’omicidio di Liliana Cojita è avvenuto nel primo pomeriggio di ieri. La lite scaturita tra la donna e il marocchino è degenerata, con l’uomo che l’ha preso per il collo fino a soffocarla e ucciderla.
Alcuni dettagli successivi all’accaduto sono stati raccontati da PadovaOggi che ha spiegato come Youssef Maid, l’assassino, dopo essersi conto che la donna era morta, abbia subito deciso di costituirsi.
Il quotidiano spiega come il 49enne sia uscito di casa per dirigersi in caserma e confessare tutto: “Ho ucciso una donna, è in appartamento, non so cosa mi sia capitato. Abbiamo litigato e ho perso la testa”.
La donna viveva da qualche mese a Tombolo, in provincia di Padova e, come detto, ad ucciderla è stato un marocchino che era ospitato insieme ad una ragazza di origini cinesi nell’abitazione dove viveva anche un altro uomo, un operaio italiano. Liliana si era trasferita da poco nel Padovano per stare vicino alla sorella, affetta da gravi problemi di salute.
Le indagini e le ipotesi
Le indagini dei carabinieri sono, ovviamente, ancora in corso. Le forze dell’ordine stanno cercando di fare luce sui diversi punti oscuri della vicenda. In primis cosa abbia generato la lite, poi terminata con l’omicidio. Da chiarire anche eventuali rapporti sentimentali tra vittima e assassino.
Da quanto emerge, in passato, non vi erano stati altri episodi di discussioni, ecco perché ogni pista è ancora aperta sul caso.
Intanto la salma della donna è stata portata all’istituto di Medicina legale dell’ospedale di Cittadella e posta a disposizione dell’autorità giudiziaria.