Morte Luca Sacchi, iniziati gli esami sui reperti sequestrati
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Direttore: Alessandro Plateroti

Morte Luca Sacchi, iniziati gli esami sui reperti sequestrati. I fermati non parlano

Luca Sacchi

Morte Luca Sacchi, gli esami sui reperti sequestrati potrebbero essere importanti per ricostruire meglio la dinamica.

ROMA – Morte Luca Sacchi, iniziati gli esami sui reperti sequestrati. C’è molta attesa per conoscere il risultato di questi approfondimenti visto che potrebbero dare delle risposte ancora non trovate dagli inquirenti. Il silenzio dei fermati non facilita il compito della Procura che continua a vedere in Anastasiya e Princi due dei personaggi chiave in questa vicenda.

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Gli esami sui reperti sequestrati

Il primo reperto ad essere analizzato molto probabilmente sarà proprio lo zaino della 24enne ucraina. Gli inquirenti vogliono capire da chi è stato toccato. Ma al vaglio della Procura anche la mazza e la polvere da sparo sulla Citroen C1 di Anastasiya e sull’auto usata dai killer per fuggire.

Esami che dovrebbero dare delle risposte ben precise alle domande che gli inquirenti si pongono ormai da tanto tempo. Il silenzio dei fermati e degli indagati non facilita il compito di trovare la verità sulla morte di Luca ma il cerchio ormai sembra stringersi. Anastasiya e Princi sarebbero gli attori principali di una trattativa che non vede il personal trainer ucciso. Il 24enne non era a conoscenza di questa trattativa e il suo gesto (istintivo) di difendere la sua fidanzata dall’aggressione gli è costato caro.

Luca Sacchi
Fonte foto: fonte foto https://www.facebook.com/luca.sacchi.35

Ecco come è scattata la trappola

Due incontri per far scattare la trappola. Il piano era noto da molto tempo sia a Pirino che a Del Grosso. I due, infatti, al primo appuntamento si sono presentati senza marijuana. E’ qui che Anastasiya, come precisato dal Corriere della Sera, ha fatto vedere i soldi.

Sicuri del bottino i due killer si sono allontanati per andare a prendere l’erba (questa la versione raccontata a Princi e alla 24enne baby sitter n.d.r.) ma in realtà la sostanza stupefacente non è mai arrivata al John Cabot Pub, dove è successa la tragedia.

fonte foto copertina https://www.facebook.com/luca.sacchi.35

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ultimo aggiornamento: 19 Marzo 2021 14:36

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