E’ morto Aldo Tortorella: lo storico partigiano antifascista
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Direttore: Alessandro Plateroti

Lutto nella politica, addio all’ultimo partigiano antifascista: il cordoglio di Elly Schlein

bara durante un funerale

Una vita dedicata alla Resistenza, al Partito Comunista e alla difesa dei valori democratici. La politica italiana piange la scomparsa di una figura storica.

Si è spento all’età di 98 anni Aldo Tortorella, ex partigiano, storico dirigente del Partito Comunista Italiano (Pci) e figura di spicco della politica e della cultura italiana del Novecento. La notizia della sua morte, avvenuta nella notte, è stata annunciata dal presidente nazionale dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, che lo ha ricordato con il suo nome di battaglia durante la Resistenza, “partigiano Alessio”, definendolo “un punto di riferimento per tutta l’Anpi e per tutte le antifasciste e gli antifascisti”.

rosa bianca, candele, lutto

E’ morto Aldo Tortorella: lo storico partigiano antifascista

Nato a Napoli nel 1926, Aldo Tortorella ha vissuto una vita intensa, segnata dall’impegno antifascista e dalla militanza nel Pci. Durante gli anni universitari a Milano, entrò a far parte della Resistenza italiana, distinguendosi per il suo coraggio e la sua determinazione. 

Arrestato dai fascisti, riuscì a scappare dal carcere e continuò la sua attività partigiana a Genova. Dopo la liberazione, iniziò una lunga carriera giornalistica, diventando redattore capo dell’edizione ligure de L’Unità e, successivamente, direttore dell’edizione nazionale dal 1970 al 1975.

La critica del compromesso storico

Nel 1972, Tortorella fu eletto per la prima volta deputato, ruolo che mantenne fino al 1994. Durante la segreteria di Enrico Berlinguer, assunse la responsabilità delle politiche per la cultura del Pci, diventando uno dei protagonisti del dibattito interno al partito. 

Fu critico verso il “compromesso storico”, la strategia politica che prevedeva un’alleanza tra il Pci e la Democrazia Cristiana, e nel 1989 si schierò tra i sostenitori del fronte del no alla “svolta della Bolognina”, quando Achille Occhetto propose la trasformazione del partito e l’abbandono dell’ideologia comunista. 

Nonostante le divergenze, Tortorella rimase nel Partito Democratico della Sinistra (Pds), aderendo alla corrente di sinistra guidata da Giovanni Berlinguer.

Negli ultimi decenni, Aldo Tortorella aveva fondato l’Associazione per il Rinnovamento della Sinistra e diretto il bimestrale ‘Critica Marxista’ insieme ad Aldo Zanardo, mantenendo vivo il dibattito sui temi della sinistra e della democrazia. 

La sua scomparsa ha suscitato unanime cordoglio nel mondo politico e culturale italiano. Achille Occhetto lo ha ricordato come “un esempio di quelle indimenticabili figure di intellettuale-politico che hanno contraddistinto la politica del ‘900”

Elly Schlein, segretaria del Pd, ha sottolineato che “non smise mai di difendere i valori della libertà e della democrazia”, aggiungendo che “resta questo, anche per tutte e tutti noi, il suo lascito più grande”.

Addio ad Aldo Tortorella: il ricordo della sinistra italiana

La morte di Aldo Tortorella ha riportato alla memoria una pagina fondamentale della storia italiana, quella della Resistenza e della ricostruzione democratica del Paese. 

La sua figura, intrisa di ideali e di un profondo senso di giustizia, rimane un faro per le nuove generazioni. Come ha scritto Avs, “se ne va un partigiano della democrazia, un intellettuale gentile, un comunista che ha contribuito a costruire la nostra Repubblica”.

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ultimo aggiornamento: 6 Febbraio 2025 15:43

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