Ad annunciarne la scomparsa sono stati i figli: i suoi brani hanno influenzato anche artisti come Eminem e Jay Z.
Gary Wright si è spento all’età di 80 anni. Una scomparsa sentita fortemente da tutti i fan della musica ritmata degli anni Settanta. L’artista, la cui morte è stata annunciata dai figli, ha scritto successi senza tempo come “Dream Weaver” e “Love is Alive“, brani che hanno raggiunto e mantenuto i primi posti della classifica Billboard. Wright ha collaborato spesso con i Rolling Stones e, soprattutto, con George Harrison.
Il cantautore, sfortunatamente, era afflitto da qualche anno dal morbo di Parkinson e dalla demenza a corpi di Lewy, malattia neurodegenerativa simile all’Alzheimer. Il figlio Justin ha parlato delle sue condizioni alla rivista Rolling Stone, affermando che “l’ha gestita abbastanza bene per un po” per poi peggiorare fino a necessitare assistenza 24 ore su 24.
Chi era Gary Wright
Riassumere la vita e la carriera di Gary Wright è complesso vista l’importanza che questo artista ha avuto nel mondo della musica del 1900, riuscendo, peraltro, ad ispirare anche progetti molto lontani dal suo stile, come alcuni brani di Eminem e di Jay Z.
Il cantautore è nato nel 1943 nel New Jersey, sviluppando fin dall’infanzia un’interesse per l’intrattenimento, collaborando ancora bambino con televisioni e radio come attore di spot. All’età di 11 anni gli venne poi offerta una parte nel musical Fanny, prodotto da Broadway. Raggiunta l’adolescenza, Wright mise da parte la passione per la musica per dedicarsi allo studio, finendo per laurearsi in medicina a Berlino.
La sua carriera solista riprese negli anni Settanta con la pubblicazione degli album “Extraction“, “Footprint” e del suo capolavoro “The Dream Weaver“, progetto che riuscì a vendere oltre 2 milioni di copie.