La sfortuna del giocatore è quella di essersi trovato in mezzo ad una sparatoria fra bande di narcotrafficanti.
Una vita di sacrifici sportivi interrotta improvvisamente all’età di 26 anni. La storia di Gilberto Hernandez finisce così, a colpi di pistola nella città di Colón, sulla costa di Panama. Il calciatore era uno dei difensori titolari della nazionale del suo Paese e si trovava per strada con alcuni amici quando è stato colpito da alcuni proiettili che gli hanno tolto la vita.
Nella sparatoria, avvenuta domenica, sono rimaste ferite altre sei persone e, secondo le prime ricostruzioni, a premere il grilletto sarebbero stati alcuni uomini armati a bordo di un taxi. Il movente non è ancora chiaro al 100% ma i sospetti principali delle forze dell’ordine riguarderebbero il narcotraffico.
La piaga delle bande dei narcos
A Colón, città situata sull’isola di Manzanillo nel Mar delle Antille e popolata da 80mila abitanti, il traffico di stupefacenti è una vera e propria piaga. Attualmente, infatti, è in atto una guerra tra bande e capita spesso di sentire gli spari dei narcos, impegnati in continui regolamenti di conti. La polizia panamense, comunque, ha reso noto di aver arrestato un sospetto.
Gilberto Hernandez si stava ritagliando uno spazio importante nella sua Nazionale, avendo giocato titolare due partite dello scorso marzo. Una di queste, tra l’altro, era contro l’Argentina di Lionel Messi. La Fepafut, Federcalcio di Panama, ha espresso le sue condoglianze “ai familiari, alle persone amate e all’intera famiglia del calcio panamense“.