È morto Robert Redford a 89 anni: leggenda del cinema americano, si è spento nel sonno nella sua casa nello Utah.
Dopo l’addio a Pippo Baudo, il mondo dello spettacolo piange un’altra grande perdita: è morto Robert Redford, attore, regista e attivista tra le figure più influenti della storia del cinema. La notizia è stata confermata al New York Times da Cindi Berger, CEO dello studio di pubblicità Rogers & Cowan PMK. L’icona è morto nel sonno, nella sua casa di Provo, nello Utah.

È morto Robert Redford: la sua leggendaria carriera
Robert Redford era nato a Santa Monica, in California, come riportato da Fanpage, e aveva iniziato la sua carriera con piccoli ruoli teatrali e televisivi. Il successo arrivò tra gli anni ’60 e ’70, quando divenne celebre per film iconici come Butch Cassidy (1969) e La stangata (1973), entrambi interpretati insieme a Paul Newman. Il suo fascino carismatico e lo stile naturale lo resero rapidamente una delle star più amate di Hollywood.
Tra le sue interpretazioni più apprezzate si ricordano anche Il grande Gatsby (1974), I tre giorni del Condor (1975) e La mia Africa (1985). Parallelamente alla carriera d’attore, si distinse anche come regista: nel 1981 vinse l’Oscar per la regia con il film Gente comune, confermandosi come una delle menti più brillanti della sua generazione.
L’impegno come attivista
Oltre alla sua attività cinematografica, aggiunge Fanpage, Robert Redford è stato un attivista impegnato in ambito ambientale e culturale. Fondò il Sundance Institute e il Sundance Film Festival, che negli anni è diventato un punto di riferimento globale per il cinema indipendente.
Nel 2018 annunciò ufficialmente il suo ritiro dalla recitazione, lasciando un’eredità culturale e artistica di enorme valore. Con la sua morte, il mondo perde una figura unica, capace di unire talento e impegno sociale. La sua vita e la sua carriera continueranno a ispirare generazioni di artisti e spettatori.