Lutto terribile nel calcio: se ne va uno dei migliori giocatori in una maniera terrificante
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Direttore: Alessandro Plateroti

Lutto terribile nel calcio: se ne va uno dei migliori giocatori in una maniera terrificante

campo da calcio di notte con luce

Suleiman Al-Obaid, leggenda del calcio palestinese soprannominata il Pelé della Palestina, è morto a Gaza a 41 anni.

La notizia della morte di Suleiman Al-Obaid ha scosso profondamente il mondo del calcio e la comunità palestinese. Conosciuto come il Pelé della Palestina, il 41enne ex attaccante è stato ucciso il 6 agosto 2025 durante un attacco armato a Gaza, mentre attendeva aiuti alimentari nel centro di distribuzione di Rafah. Secondo quanto comunicato dalla Palestine Football Association (PFA), Al-Obaid è stato colpito da colpi d’arma da fuoco sparati dalle forze israeliane in un’area affollata di civili in cerca di generi di prima necessità.

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Pallone – newsmondo.it

Una carriera simbolo per il calcio palestinese

Nato e cresciuto a Gaza, Al-Obaid è diventato negli anni un’icona sportiva e un simbolo di resilienza per il popolo palestinese. Dopo aver militato per cinque stagioni nella West Bank Palestine League, nel 2015 fece ritorno nella sua città natale, dove si impose come uno dei migliori marcatori del campionato locale, vincendo la Scarpa d’Oro per tre anni consecutivi.

Ha indossato la maglia di squadre storiche come il Gaza Al-Riyadi e il Khadamat Al-Shate, club con cui ha continuato a giocare anche dopo la retrocessione nel 2022. Con la nazionale palestinese, ha disputato 21 partite ufficiali, realizzando due gol e contribuendo in modo decisivo alla storica qualificazione della Palestina alla Coppa d’Asia 2015.

Una perdita che va oltre lo sport

La PFA ha ricordato che Suleiman Al-Obaid ha segnato oltre 100 gol in carriera, diventando una delle figure più luminose nella storia del calcio palestinese. Ma la sua scomparsa non rappresenta solo una perdita sportiva: secondo i dati della federazione, dall’inizio del conflitto sono morti 662 atleti palestinesi, di cui 321 legati al mondo del calcio, tra giocatori, allenatori, dirigenti e arbitri.

Il soprannome di “Pelé della Palestina” non era un’esagerazione: la sua tecnica, velocità e determinazione lo avevano reso un punto di riferimento per le nuove generazioni. La sua morte, avvenuta mentre tentava di ottenere cibo per sé e per la propria famiglia, sottolinea il dramma quotidiano che vivono milioni di civili nella Striscia di Gaza.

Oggi, la sua eredità sportiva sopravvive nei ricordi di tifosi, compagni e avversari, come testimonianza di talento, dedizione e amore per il calcio in uno dei luoghi più martoriati del pianeta.

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ultimo aggiornamento: 10 Agosto 2025 13:29

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