Mosca accusa gli Usa: “Rischio scontro nucleare”

Mosca accusa gli Usa: “Rischio scontro nucleare”

Il ministro degli Esteri Lavrov ha accusato gli Usa e l’Ue di volere un conflitto ancora più violento rischiando uno scontro nucleare.

La pace tra Ucraina e Russia sembra ancora molto lontana. Mentre Meloni ha ribadito il sostegno a Kiev, così come Biden, Putin firma un decreto per vietare la vendita di petrolio a chi ha aderito al price cap. Intanto, il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, in un’intervista alla Tass ha accusato gli Stati Uniti di voler rendere il conflitto in Ucraina ancora più violento e di volerlo “prolungare”.

Secondo il capo della diplomazia russa alcuni “‘funzionari anonimi’” del Pentagono avrebbero “minacciato di infliggere un ‘attacco decapitante’ al Cremlino”, ovvero gli Usa avrebbero intenzione di “eliminare fisicamente il capo dello stato russo”. Poi Lavrov ha esortato il governo di Kiev ad accettare le richieste di Mosca relative alla “demilitarizzazione e denazificazione” del Paese. Più che un’esortazione è suonata come una minaccia, perché l’alternativa sarebbe l’intervento diretto dell’esercito russo.

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Gli Usa sono interessati a prolungare il conflitto

È la “pericolosa politica di contenimento della Russia” che stanno mettendo in atto gli alleati dell’Ucraina, ovvero Usa e Ue, dallo scoppio della guerra che peggiora il quadro del conflitto. Questo è il pensiero di Lavrov che ha accusato l’Occidente con questa politica “rischia di innescare uno scontro armato diretto tra le potenze nucleari” ha dichiarato il ministro degli esteri all’agenzia Tass.

Sin dall’inizio del conflitto e il conseguente schieramento al fianco di Kiev, Mosca ha accusato gli Usa di essere i maggiori beneficiari di questo scontro. Sarebbe Washington quindi a non volere una pace ma sarebbe intenzionato a prolungare il conflitto. Per quanto riguarda una possibile escalation ha detto Lavrov che “per minimizzare i rischi sul nucleare, è importante nella pratica mantenere l’adesione al postulato dell’inammissibilità di questo tipo di guerra, confermato dai cinque Paesi dei nucleari in un comunicato congiunto del 3 gennaio 2022”.

Relativamente ai rapporti con gli Usa e l’Ue si sono deteriorati dall’inizio dell’invasione e ha sottolineato che questi hanno portato ad una serie di ricadute sui piani economico, energetico e dell’approvvigionamento alimentare globale.

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