Crescono le tensioni tra Russia e Ucraina. Mosca respinge un attacco di 20 droni. L’UE lavora al 15° pacchetto di sanzioni contro la Russia.
Le tensioni tra Russia e Ucraina continuano ad acuirsi dopo che la difesa aerea russa ha respinto un attacco di venti droni lanciati verso la capitale Mosca. Secondo quanto riferito dal sindaco Sergei Sobyanin, almeno 17 di questi droni sono stati abbattuti nelle aree periferiche dei distretti di Ramenskoye e Domodedovo.
Mosca respinge l’attacco di 20 droni ucraini
Il Ministero della Difesa russo ha confermato che altri droni sono stati intercettati nelle stesse zone, evidenziando l’efficienza dei sistemi di difesa. Sobyanin ha dichiarato che gli specialisti dei servizi di emergenza sono stati dispiegati rapidamente per gestire la situazione.
Questi attacchi si inseriscono in un contesto di crescenti tensioni militari tra i due paesi, mentre l’Ucraina continua a esercitare pressioni contro obiettivi sensibili russi. La risposta di Mosca non si è fatta attendere, con l’intensificazione della difesa aerea e ulteriori misure di sicurezza nei distretti colpiti.
Nuove sanzioni europee contro la Russia
Sul fronte politico, l’Unione Europea, rappresentata dall’Alto rappresentante per la politica estera Josep Borrell, ha annunciato l’intenzione di implementare il 15° pacchetto di sanzioni contro la Russia. L’obiettivo principale di queste misure è ridurre la capacità industriale russa di accedere a componenti fondamentali per la produzione, come i chip.
Durante una conferenza stampa a Kiev, Borrell ha sottolineato l’importanza di rafforzare le restrizioni per impedire l’elusione delle sanzioni esistenti.
Borrell ha dichiarato che queste nuove misure puntano a isolare ulteriormente la Russia sul piano economico e industriale.
In particolare, l’UE sta lavorando per evitare che componenti tecnologici strategici possano essere esportati verso Mosca, compromettendo la sua capacità di produzione militare. L’impatto di queste sanzioni potrebbe avere implicazioni significative, specialmente nel contesto dell’attuale conflitto con l’Ucraina.