Mostafa, il 19enne morto di freddo: nei dormitori non c'era posto
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Mostafa, il 19enne morto di freddo: nei dormitori non c’era posto

Lutto

Muore a 19 anni per aver dormito in strada al freddo: è questa la tragica storia di Mostafa, giunto in Italia per un futuro migliore.

La tragica storia di Mostafa ha sconvolto l’intera comunità di Bolzano. Il giovane è morto all’età di soli 19 anni. Mostafa era partito dall’Egitto per arrivare in Italia ed aiutare economicamente la sua famiglia. La sua storia, però, si è conclusa tragicamente. Dopo essere giunto in Italia, soltanto 48 ore è accaduta la tragedia.

Mostafa è morto di freddo a Bolzano. “Quella notte c’erano 9 gradi sotto zero, ci hanno dato una coperta”. Sono queste le parole di un amico che era con lui. Il giovane 19enne aveva intrapreso un viaggio dall’Egitto verso l’Europa nel tentativo di costruirsi un futuro migliore.

Dopo essere partito dall’Egitto, è giunto in Francia dove ha iniziato a lavorare per qualche mese. Ma il suo obbiettivo era quello di giungere in Italia, in modo da ottenere un permesso di soggiorno, un lavoro e guadagnare un po’ di soldi per aiutare anche la sua famiglia.

Ma una volta giunto nel Bel Paese, dopo solo 48 ore di permanenza il giovanissimo è deceduto. Mostafa è morto assiderato dal freddo a Bolzano, nella notte tra l’8 e il 9 dicembre. Secondo quanto appreso, nei dormitori quella notte non c’era posto per lui. La città è rimasta sconvolta dalla vicenda. Nella giornata di oggi, la città è scesa in piazza per non dimenticare la tragica storia del 19enne egiziano.

Lutto
Leggi anche
Accendono il fuoco ma muoiono per le esalazioni di monossido 

Il racconto dell’amico

Un suo amico che si trovava con lui ha dichiarato: “Faceva freddo. E i volontari vicino alla stazione ci hanno mandato alla Caritas. Qui abbiamo ricevuto un pasto caldo, ma i letti per la notte erano esauriti. Ci hanno dato una coperta, abbiamo dovuto andarcene”.

Poi continua: “Per riscaldarci abbiamo provato a camminare fino al mattino. Eravamo sfiniti e dopo mezzanotte ci siamo nascosti fuori dal centro accanto ai binari dei treni. Mostafat tremava dal freddo. Si è avvolto nella coperta della Caritas e di è addormentato. Al mattino l’ho chiamato non mi ha risposto. L’ho scosso, ho provato a svegliarlo: niente”.

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 17 Dicembre 2022 15:23

Accendono il fuoco ma muoiono per le esalazioni di monossido 

nl pixel