Il Mostro di Firenze diventa un “gioco” e scoppia la polemica: “Deplorevole”

Il Mostro di Firenze diventa un “gioco” e scoppia la polemica: “Deplorevole”

Nasce Merendopoli, il gioco da tavolo ispirato al Mostro di Firenze, scatenando polemiche e critiche: interviene il legale delle vittime.

È scoppiata la polemica su un nuovo gioco da tavolo chiamato Merendopoli, ispirato alla vicenda del Mostro di Firenze, uno dei casi di cronaca nera più oscuri e irrisolti della storia italiana.

In vendita su Instagram, il gioco permette di “rivivere” i processi e le dinamiche giudiziarie legate agli omicidi attribuiti a Pietro Pacciani e ai cosiddetti “compagni di merende“.

L’iniziativa, come riportato da Fanpage.it, è stata duramente criticata dall’avvocato Vieri Adriani, legale di parte civile dei familiari delle vittime.

Le polemiche sul gioco da tavola ispirato al Mostro di Firenze

Presentato come un gioco da tavolo, Merendopoli invita i partecipanti a ripercorrere in modo ludico le tappe di un processo complesso, quasi fosse un’alternativa ad altri giochi di società.

Con la promessa di “aggiudicarsi le piazzole” e “stare lontani dal carcere di Sollicciano“, richiama il pubblico che ha seguito con attenzione il caso e chi è affascinato dalla narrativa di true crime.

Le reazioni negative non si sono fatte attendere, in particolare da parte di chi ha vissuto il dramma del Mostro di Firenze. L’avvocato rappresentante dei familiari di Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, la coppia francese uccisa nel 1985, ha definito l’iniziativa “deplorevole“.

Ha, inoltre, sottolineato come “siamo caduti veramente in basso“. Il legale ha espresso sdegno per il trattamento di una vicenda che ha visto la morte di sedici giovani in circostanze atroci.

È come fare un gioco sulla strage di Bologna: si tratta di una vera e propria strage“, ha dichiarato Adriani, condannando apertamente il progetto e il suo significato.


L’attacco alla giustizia italiana

Il legale della vittime ha anche riflettuto su come – a suo parere – la magistratura non abbia fatto abbastanza per arrivare alla verità. Nonostante gli sforzi del PM, molte domande sono rimaste senza risposta.

Tra queste, la misteriosa scomparsa di alcuni fotogrammi decisivi e di documenti chiave dei RIS di Roma, che avrebbero potuto chiarire ulteriormente i dettagli della vicenda. “La verità non la sapremo mai, possiamo dirlo senz’altro” ha concluso amaramente.