Mostro di Firenze, vicini alla riapertura del caso: i dubbi e le ipotesi di un unico killer, il video
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Mostro di Firenze, vicini alla riapertura del caso: i dubbi e le ipotesi di un unico killer, il video

Mostro di Firenze

Possibile svolta per il Mostro di Firenze: gli avvocati di Paolo Vanni putano a riaprire il caso, sostenendo che Mario Vanni è innocente.

La complessa vicenda giudiziaria del Mostro di Firenze potrebbe essere riaperta. Gli avvocati di Paolo Vanni, nipote di Mario Vanni – condannato all’ergastolo come “compagno di merende” – hanno presentato una richiesta di revisione del processo, sostenendo l’innocenza del loro assistito.

A distanza di anni dalla morte di Mario Vanni, avvenuta nel 2008, emergono nuovi elementi che potrebbero cambiare la narrativa consolidata su uno dei casi più oscuri della cronaca italiana.

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Mostro di Firenze: la revisione del processo e le dichiarazioni di Lotti

Secondo quanto riportato dagli avvocati, come riportato da Notizie Virgilio, Mario Vanni sarebbe stato condannato sulla base di dichiarazioni false rilasciate da Giancarlo Lotti. Quest’ultimo confessò di aver preso parte ai delitti insieme a Vanni e Pietro Pacciani. “Lotti avrebbe mentito” sostengono i legali, citando i nuovi studi e testimonianze raccolte nei faldoni consegnati venerdì 24 gennaio.

I documenti si concentrano su due delitti in particolare: quello degli Scopeti e quello di Vicchio. Nel caso degli Scopeti, il contributo di due entomologi mette in discussione l’orario della morte della vittima, Nadine Mauriot.

È stato dimostrato che l’effetto serra causato dalla tenda non ci sarebbe. La temperatura sarebbe aumentata solo di un grado, quindi non avrebbe influito sulla decomposizione del cadavere di Nadine“, spiega.

Nel caso del duplice omicidio di Vicchio, i faldoni dimostrerebbero che Vanni, Pacciani e Lotti non si trovavano sul luogo del delitto al momento del crimine. Secondo quanto riportato, erano a circa 70 km di distanza, il che renderebbe impossibile il loro coinvolgimento diretto.

Un unico assassino e ombre sugli anni ’80

Gli avvocati di Paolo Vanni avanzano l’ipotesi che dietro i crimini attribuiti al Mostro di Firenze ci sia un unico serial killer, mai identificato. “Sicuramente Mario Vanni non c’entra nulla“, affermano. Nonostante l’assenza di piste alternative nei faldoni presentati, i legali puntano il dito contro la gestione delle indagini negli anni ’80. Dichiarano che l’assassino potrebbe aver goduto di “aiuti e depistaggi da parte di chi indagava“.

L”udienza a porte chiuse deciderà se accogliere o meno la richiesta di riapertura del caso. In caso positivo, si potrebbe assistere a un nuovo processo.

Qui il video del servizio di QuartoGrado.

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ultimo aggiornamento: 25 Gennaio 2025 13:44

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