Mostro di Firenze, riesumati resti di Francesco Vinci: “Può essere ancora vivo”

Mostro di Firenze, riesumati resti di Francesco Vinci: “Può essere ancora vivo”

Sono stati riesumati all’alba i resti di Francesco Vinci, sospettato di essere il mostro di Firenze e poi scagionato. Cosa sta succedendo.

Nuovo capitolo per il caso del mostro di Firenze. Come si era sussurrato nelle scorse settimane, ecco alcune novità: all’alba sono stati riesumati i resti di Francesco Vinci, sospettato di essere appunto il killer ma poi scagionato. L’uomo fu trovato morto il 7 agosto 1993 nel bagagliaio di una Volvo 240 nelle campagne pisane. La famiglia ipotizza che possa essere ancora vivo.

Mostro di Firenze: riesumati resti di Francesco Vinci

Poco dopo l’alba di venerdì 27 settembre sono stati riesumati i resti di Francesco Vinci, sospettato di essere il Mostro di Firenze e poi scagionato da quella terribile accusa. A renderlo noto sono i principali organi di stampa italiani.

Da quanto si apprende, i carabinieri hanno recuperato nel cimitero di Montelupo Fiorentino l’urna contenente le ossa del sardo di Villacidro, in provincia di Cagliari, trovato morto il 7 agosto 1993 nel bagagliaio di una Volvo 240 nelle campagne di Chianni (Pisa). L’uomo fu ucciso, incaprettato e carbonizzato. Insieme a lui, nell’auto, fu rinvenuto anche il corpo del suo pastore servo Angelo Vargiu. 

Il giallo: “Può essere ancora vivo”

A destare particolare clamore sarebbe la motivazione legata alla riesumazione dei resti dell’uomo. La richiesta, infatti, è partita dalla vedova, Vitalia Velis, e dai figli con una ipotesi che ha del clamoroso: Vinci sarebbe ancora vivo.

“Vitalia Velis ha il forte sospetto che il marito sia ancora vivo”, ha affermato il criminologo Davide Cannella che ha avviato le pratiche burocratiche per la riesumazione. “Racconta di aver visto Francesco che da un’auto la salutava con un cenno della mano. Questo avveniva qualche giorno dopo la scoperta della morte del marito. Andò dai carabinieri, ma la cosa non ebbe seguito”.

Da qui, appunto, la riesumazione che porterà, nei prossimi giorni, all’analisi del DNA di quei frammenti al fine di confrontarlo con quello dei familiari. 

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