Omicidio Ciro Esposito, la Cassazione: De Santis mirò ad altezza uomo
Vai al contenuto

Direttore: Alessandro Plateroti

Omicidio Ciro Esposito, la Cassazione: De Santis mirò ad altezza uomo

Omicidio Ciro Esposito, per la Cassazione De Santis ha sparato per uccidere. L’ultrà della Roma è stato condannato a 16 anni.

ROMA – Daniele De Santis “sparò per uccidere e non per legittima difesa“. Questa è la motivazione della Cassazione che nel settembre 2018 ha condannato a 16 anni l’ultrà della Roma per l’omicidio di Ciro Esposito.

Da un lato – scrivono i giudici riportato dal Corriere della Sera De Santis aveva provocato la situazione di pericolo e dall’altro aveva assunto una reazione non proporzionata all’offesa. Pur potendo puntare l’arma o sparare in aria, non l’aveva fatto e risulta di aver esploso colpi ad altezza d’uomo e quattro di questi sono andati a segno“. Quindi nessuna legittima difesa per il supporters giallorosso che ora dovrà scontare i sedici anni di carcere anche se in precedenza era stato condannato a 26.

Bonus 2024: tutte le agevolazioni

Tribunale di Milano
fonte foto https://www.facebook.com/francesco.nicastro

Omicidio Ciro Esposito, condanna definitiva per Daniele De Santis

La vicenda dell’omicidio di Ciro Esposito risale al 2014 quando il tifoso del Napoli è stato raggiunto da diversi proiettili poco prima della finale di Coppa Italia all’Olimpico Fiorentina-Napoli. Le indagini hanno portato alla luce un vero e proprio agguato di Daniele De Santis contro il gruppetto di supporters partenopei.

Le condizione del giovane sono sembrate sin da subito disperate visto che il proiettile aveva perforato il polmone, raggiungendo la colonna vertebrale. 53 giorni di agonia prima del decesso, avvenuto il 3 maggio 2014.

Il lungo processo che ha visto Daniele De Santis protagonista si è concluso nel settembre 2018. La Cassazione ha ritenuto colpevole il tifoso della Roma condannandolo a 16 anni e non 26 come deciso in secondo grado. Nelle motivazioni si legge come il killer ha sparato per uccidere e quindi non è stata legittima difesa. Una vicenda che quindi ha trovato la sua conclusione dopo diversi anni di indagini con il tifoso della Roma giudicato come colpevole di questo omicidio.

fonte foto copertina https://www.facebook.com/francesco.nicastro

Riproduzione riservata © 2024 - NM

ultimo aggiornamento: 9 Aprile 2019 15:20

Caso Cucchi, Conte: il ministero della Difesa si costituirà parte civile

nl pixel