Francesco Bagnaia esprime delusione dopo il contatto con Alex Marquez nel GP di Aragon. Le reazioni dei due piloti tra accuse reciproche.
Il Gran Premio di Aragon ha regalato emozioni forti e, purtroppo, anche momenti di alta tensione tra i protagonisti della MotoGP. Francesco Bagnaia, pilota di punta della Ducati, ha espresso con toni duri la sua frustrazione dopo l’incidente che lo ha visto coinvolto con Alex Marquez, pilota del team Gresini. Il contatto tra i due ha avuto conseguenze significative non solo per l’esito della gara, ma anche per il clima tra i piloti nel paddock.
Scontro di opinioni dopo il contatto in gara
“Non sto troppo bene, ho parecchio male alla spalla sinistra,” ha dichiarato Bagnaia a Sky Sport, sottolineando il suo stato fisico precario dopo l’incidente. Bagnaia ha continuato spiegando che, sebbene non ci siano fratture, dovrà lavorare intensamente per recuperare in vista del prossimo appuntamento a Misano. Tuttavia, ciò che ha colpito maggiormente il pilota italiano non è stato solo l’impatto fisico, ma soprattutto l’atteggiamento di Alex Marquez dopo il contatto: “Non mi ha neanche guardato in faccia… Sono situazioni spiacevoli, fai un errore e mi vieni addosso.“
La replica: “Bagnaia poteva evitare il contatto”
Dall’altra parte, Alex Marquez ha fornito una versione molto diversa dell’accaduto. “È stata una gara buona fino a quel punto,” ha esordito il pilota spagnolo, che ha ammesso di aver commesso un piccolo errore nel cambio di direzione. Tuttavia, secondo Marquez, la responsabilità del contatto ricadeva in gran parte su Bagnaia, che avrebbe potuto evitare l’incidente. “Lui ha chiuso molto la linea, non so se ho parzializzato il gas o meno, stavo solo cercando di evitare di andare contro il muro,” ha spiegato Marquez, difendendo la sua manovra.
L’incidente ha sollevato una serie di interrogativi e accuse reciproche che continueranno probabilmente a far discutere nel mondo della MotoGP. Entrambi i piloti hanno dichiarato che parleranno in privato per chiarire l’accaduto, ma le tensioni restano palpabili. Con il campionato ancora aperto, questi episodi di conflitto non fanno altro che alimentare l’intensità e la drammaticità della competizione.