MotoGP: la prima storica vittoria dell’Aprilia con Espargaro

MotoGP: la prima storica vittoria dell’Aprilia con Espargaro

Finalmente dopo anni, l’Aprilia riesce a scrivere la storia: vittoria in MotoGP in occasione del Gran Premio dell’Argentina.

L’Aprilia scrive la sua storia e quella della MotoGP, Espargaro riesce a vincere per la prima volta nella sua carriera dopo oltre 200 GP. Ma soprattutto la casa di Noale realizza un sogno iscrivendosi alla lista dei marchi vincitrice nella classe massima del motociclismo.

Lo spagnolo Aleix Espargaro commenta così la vittoria: “Voglio dedicarla a tante persone, ma soprattutto all’Aprilia, che ha creduto in me. A Colaninno, ad Albesiano, a Rivola e tutta la gente di Noale. Quando sono arrivato all’Aprilia, era un marchio che aveva vinto 54 Mondiali, ma arrivava ad un minuto in MotoGP. Era l’ultima moto e nessun top rider voleva andarci” le parole a Sky.

Aggiunge il pilota: “Io però ho sempre creduto in questo progetto e piano piano abbiamo portato l’Aprilia dov’è adesso, ad essere la moto che è in testa alla classifica del Mondiale, che ha vinto una gara. Un progetto che adesso ha tanta credibilità, quindi voglio ringraziare tutte le persone che ci hanno sempre creduto. Io probabilmente sono quella che ci ha creduto di più al mondo. Ma è la riprova che se lavori duramente, i sogni si realizzano”.

MotoGP

Continua l’intervista al vincitore

MotoGP, il pilota dell’Aprilia, Espargaro commenta tutta la sua storia: “Ho sofferto molto, ma la mia forza sono mia moglie e la mia famiglia. Insieme ci completiamo molto bene. Tre anni fa avevo detto a Laura che, anche se questo lavoro è la mia passione, non ero felice, perché cadevo tanto e risultati non venivano, quindi stavo pensando di andare a fare qualcosa di diverso. E lei era pronta a sostenermi”.

Rivela il momento fondamentale: “Poi l’arrivo di Massimo ha cambiato tutto. Ha cambiato il modo di lavorare a Noale, con Albesiano che si è concentrato di più sulla parte tecnica, riuscendo a realizzare questa RS-GP spettacolare. Veniamo da molto lontano, ma è una cosa che mi rende orgoglioso, perché mi sento un po’ il papà di questa moto. Vincere è sempre bellissimo, ma io l’ho fatto con l’Aprilia, con una moto con cui non lo aveva fatto nessuno prima, quindi lo è ancora di più”. Conclude così.