Mourinho: ‘E’ la Roma dei romanisti. I miei fallimenti? Altri non hanno raggiunto quello che ho raggiunto io’

Mourinho: ‘E’ la Roma dei romanisti. I miei fallimenti? Altri non hanno raggiunto quello che ho raggiunto io’

Il nuovo allenatore della Roma, José Mourinho, si presenta ai tifosi e ai media nella sua prima conferenza stampa.

Prima conferenza stampa da allenatore della Roma di José Mourinho, l’allenatore portoghese si è così presentato ai media e ai tifosi. “Prima di tutto voglio e devo ringraziare i tifosi, perché la reazione al mio arrivo alla Roma è stata eccezionale. Ho avuto subito questa sensazione di sentirmi subito in debito, perché l’accoglienza è stata veramente emozionante. Ringrazio la fiducia della proprietà, del club, della famiglia Friedkin. Ma come mi hanno ricevuto a Roma e anche prima è stato fantastico” ha esordito l’allenatore.

Mourinho: “Tutto ciò che non è fatto al 100% non va bene”

“Perché sono qui? Perché siamo vicino alla statua di Marco Aurelio. Se non sbaglio nulla viene dal nulla, nulla ritorna dal nulla. E questo ha un significato molto simile a quello che ho sentito con i Friedkin. Non dimenticare il passato, costruire il futuro. Qualche volta la parola tempo nel calcio non esiste, questa volta esiste. Quello che la proprietà vuole non è successo oggi, è una situazione sostenibile nel futuro. Voglio farlo con grande passione, è la ragione principale per cui sono qui. E’ tempo di lavorare” ha proseguito Mourinho.

Mourinho

Il tecnico portoghese ha poi parlato del suo metodo di lavorare: “Non sono una persona troppo simpatica quando lavoro. Io devo difendere il mio club, quello che accade dentro Trigoria e dentro la società deve rimanere dentro il club. Io la penso così. La prima cosa che dovrà fare è conoscere il gruppo. Ci sono dei principi fondamentali che non sono negoziabili: oggi c’è il primo allenamento e tutti i giocatori devono capire cosa devono fare. Il mio metodo di lavoro è semplice: tutto ciò che non è fatto al 100% non va bene”.

Mourinho ha parlato anche dello stato di salute del calcio italiano: “La prossima sfida è sempre la più importante della mia carriera. Quando si parla del calcio italiano, si parla come minimo di un calcio che ha la Nazionale come minimo finalista all’Europeo e quasi tutti i calciatori giocano in serie A. Se non è visto dall’estero come uno dei campionati principali la responsabilità è nostra, tutti dobbiamo allora fare qualcosa in più”.

Mourinho: “La proprietà non vuole un successo isolato”

Sull’accoglienza ricevuta Mourinho ha dichiarato: “Arrivare, lavorare molto, seminare e aspettare il tempo per raccogliere i frutti. E’ un contratto triennale e poi spetterà alla società decidere il futuro. Sono 3 anni di contratto non possiamo sfuggire al fatto che non si vince da tanti anni e come mai la squadra è arrivata a 29 punti dalla prima in classifica. Sono domande che mi devo fare. Ritengo che sia il club che il GM conoscono le risposte meglio di me e sanno che c’è molto lavoro da fare, vogliamo arrivare a vincere dei titoli ma non dico vincere immediatamente, seguendo una traiettoria normale, non sarà così”.

Sulle sue ultime esperienza in panchina: “Un fallimento le mie ultime esperienze? Ho vinto lo scudetto con il Chelsea, tre coppe con il Manchester United e una finale con il Tottenham. Quello che viene considerato un disastro, altri non l’hanno mai fatto in carriera”.

Ancora sulla Roma: “Io voglio la Roma dei romanisti, non la Roma di Mourinho. Io sono solo uno in più, ma non mi piace l’espressione di Roma di Mourinho. I titoli arriveranno, la proprietà non vuole un successo isolato, vuole arrivare in alto e rimanere in alto. E’ facile vincere e poi non avere soldi per pagare gli stipendi”.

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