Caso Moussa Diarra-poliziotto, Feltri si schiera: “Pago io per lui”

Caso Moussa Diarra-poliziotto, Feltri si schiera: “Pago io per lui”

Il pensiero di Vittorio Feltri sul poliziotto di Verona che è intervenuto sparando e uccidendo Moussa Diarra alla stazione di Porta Nuova.

Resta ancora da chiarire al 100% la dinamica di quanto accaduto alla stazione di Porta Nuova a Verona tra Moussa Diarra e un poliziotto che è intervenuto sparando cercando di difendersi dal maliano, poi ucciso da uno sparo, che sarebbe stato armato di coltello. Al momento, l’ipotesi di reato ai danni dell’agente è quella di eccesso colposo di legittima difesa. Per l’uomo, però, pare ci siano problemi a sostenere le spese legali motivo per cui Vittorio Feltri si sarebbe reso disponibile ad intervenire.

Vittorio Feltri

Feltri e le spese per il poliziotto di Verona

Intervenuto a ‘Fuori dal Coro‘ con Mario Giordano, Vittorio Feltri ha detto la sua su quanto accaduto alla stazione di Verona con Moussa Diarra che è stato ucciso da un poliziotto che si stava difendendo dall’aggressione.

“Se il poliziotto ha delle difficoltà a pagare l’avvocato, provvedo io. Lui sa dove trovarmi e ci penso io“, ha detto Feltri senza pensarci due volte. “Un poliziotto che fa il suo dovere e che lo fa fino in fondo e che è stato minacciato e che poteva anche rischiare di morire e ha reagito è un grande poliziotto, un bravo poliziotto. Se poi c’è stato un morto pazienza. Di morti ce ne sono tanti, sulla strada e dappertutto”.

La colletta per il poliziotto

Oltre all’aiuto possibile di Feltri, il poliziotto di Verona potrà contare anche sulla collaborazione di altre persone. Infatti, come sottolineato dal Corriere della Sera, edizione Veneto, “ha superato i 10 mila euro la raccolta fondi avviata da alcuni ristoratori veronesi per pagare le spese legali dell’agente della Polfer“.

Allo stesso tempo – riporta sempre il Corriere – una iniziativa simile l’hanno avuta anche le 30 associazioni riunite intorno al messaggio “Verità e giustizia per Moussa” che a loro volta hanno organizzato una colletta per coprire le “spese di assistenza legale, contro-inchiesta e dare sostegno alla famiglia” del maliano ucciso.