Il killer di Sharon Verzeni, il reo confesso Moussa Sangare, preso di mira dagli altri detenuti del carcere. Ecco cosa è successo.
Dopo l’arresto e la confessione, Moussa Sangare, killer di Sharon Verzeni, la donna uccisa a coltellate a Terno d’Isola, è stato portato in carcere a Bergamo. L’uomo pare essere stato preso di mira dagli altri detenuti che hanno fatto scoppiare un vero e proprio caos nella struttura bergamasca tanto da obbligare le autorità al trasferimento dell’assassino.
Moussa Sangare preso di mira in carcere
Accusato di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi, Moussa Sangare, killer di Sharon Verzeni, la donna uccisa a coltellate a Terno d’Isola, è stato condotto in carcere a Bergamo dove, però, è stato preso di mira da parte degli altri detenuti. Infatti, pare che nella struttura penitenziaria sia scoppiato un vero e proprio caos.
Stando alle ricostruzioni dell’Ansa, riprese anche da Open e da Today, infatti, Sangare è stato vittima di un consistente lancio di bombolette incendiarie da parte degli altri detenuti del carcere di Bergamo. Un fatto che ha obbligato le forze dell’ordine ad intervenire per “proteggere” il killer della Verzeni.
Il trasferimento
Proprio nell’ottica di tutelare la sua incolumità, Sangare verrà presto trasferito dal carcere di Bergamo in un’altra struttura che, per il momento, non è stata resa nota al fine di proteggerlo. Il killer della Verzeni verrà quindi spostato da un penitenziario ad un altro. Le prossime tappe della vicenda potrebbero portare l’assassino ad una perizia pischiatrica visto che, dalle sue parole, non ci sarebbe alcun motivo particolare per l’atto terribile commesso.
Dopo il primo interrogatorio di Sangare, il legale del 31enne non ha escluso appunto il ricorso ad una perizia psichiatrica. “Quello della perizia è un aspetto che va approfondito, vedremo”, ha detto l’avvocato, spiegando che la richiesta è “da considerare”.