Tensione all’interno del Movimento 5 Stelle, c’è chi pensa alla scissione. Si guarda con fiducia al ritorno di Alessandro Di Battista.
L’alleanza con la Lega continua a non convincere i pentastellati al punto che nel Movimento 5 Stelle qualcuno starebbe pensando a una scissione. Il voto sul decreto Sicurezza Bis ha lasciato strascichi e il capitolo Tav potrebbe rappresentare la pietra tombale dello spirito originario del MoVimento.
Frattura nel M5S
Chi è vicino al mondo pentastellato parla di un Movimento spaccato in due con gli ortodossi del M5S che pensano alla scissione, stanchi dei compromessi raggiunti da Luigi Di Maio per provare a portare avanti un’alleanza deleteria e dannosa per i grillini.

Movimento 5 Stelle, c’è chi pensa alla scissione
L’ultimo episodio che testimonia la crisi è rappresentato dalle dimissioni di Bugani, che ha lasciato Luigi Di Maio. I due schieramenti nati in seno al Movimento sono chiari: da una parte c’è l’ala governista, intenzionata a proseguire l’esperienza di governo al fianco di Matteo Salvini nella speranza di riuscire a portare a casa quanti più successi possibile. Dall’altra parte ci sono i dissidenti o gli ortodossi, quelli che preferirebbero altri cinque anni all’opposizione pur di ritornare allo spirito originario.

Alessanrdro Di Battista l’alternativa a Luigi Di Maio
I dissidenti guardano con fiducia alla figura di Alessandro Di Battista, visto come naturale alternativa a Luigi Di Maio, leader sempre più solo al comando di un MoVimento che non lo riconosce più come la guida che lo ha portato a quello che doveva essere il trionfo: l’approdo al governo.