CdS critica l’arbitraggio di Di Bello in Inter-Cagliari: mancano ammonizioni evidenti, tra cui una clamorosa su Lautaro Martinez.
La partita tra Inter e Cagliari, disputata a San Siro, è sembrata fin da subito una sfida senza tensioni particolari. Le due squadre hanno pensato principalmente a giocare, lasciando poco spazio alla polemica e agli episodi controversi. L’Inter ha gestito la gara con autorità, il Cagliari ha provato a rispondere ma senza grande incisività. Il risultato finale di 3-1 ha rispecchiato fedelmente l’andamento del match.
Nonostante la fluidità del gioco e l’assenza di episodi da moviola nelle aree di rigore, alcune scelte arbitrali hanno sollevato dubbi e critiche, in particolare da parte del Corriere dello Sport, che ha analizzato con attenzione l’operato del direttore di gara.

La gestione dei cartellini fa discutere
L’arbitro Marco Di Bello ha fischiato appena 18 falli, ben al di sotto della sua media stagionale (26.58), ed estratto un solo cartellino giallo, nonostante almeno tre episodi che avrebbero meritato un’ammonizione. Il primo riguarda un intervento di Lautaro Martinez su Mina: una scivolata con piede a martello sul tallone del difensore. Per il CorSport, si tratta di un giallo sacrosanto, ma Di Bello ha lasciato correre.
Altro episodio chiave: la sbracciata di Deiola su Frattesi, giudicata non come un contatto di gioco, e anche questa non punita. Non è finita: Frattesi, nella ripresa, colpisce Coman al volto con una manata involontaria. Infine, Calhanoglu entra in ritardo su Zortea, ma per l’arbitro non è nemmeno fallo.
Il verdetto finale
La direzione arbitrale di Di Bello non ha influito sul risultato, ma ha lasciato l’impressione di un controllo troppo blando della disciplina in campo. Per questo motivo, il Corriere dello Sport lo ha valutato con un 5,5, sottolineando la gestione insufficiente di alcuni episodi. Nessun errore clamoroso, ma diverse scelte discutibili che, in una partita più tesa, avrebbero potuto pesare molto di più.
In una gara apparentemente semplice, Di Bello ha mancato l’ammonizione più evidente della serata: quella su Lautaro Martinez, che avrebbe potuto cambiare il tono del match.