Vietata la produzione e la commercializzazione di colture cellulari: il Consiglio dei Ministri discute il Ddl. La legge potrebbe contribuire a ridurre l’utilizzo di allevamenti intensivi.
Il Consiglio dei ministri discuterà un disegno di legge che riguarda gli alimenti e i mangimi sintetici.
Secondo la relazione illustrativa del provvedimento visionato dall’AGI, “La presente legge stabilisce disposizioni per il divieto di produzione e commercializzazione di alimenti sintetici”.
Tale divieto copre sia gli alimenti destinati al consumo umano che i mangimi destinati al consumo animale.
Le persone o le aziende che non rispetteranno le suddette norme saranno sanzionate con multe amministrative che variano da un minimo di 10.000 euro a un massimo di 60.000 euro, oppure al 10% del fatturato totale annuo realizzato nell’esercizio precedente alla violazione, qualora tale importo risulti superiore. In aggiunta, sarà disposta la confisca dei prodotti illeciti.
Il disegno di legge
Il governo ha deciso di vietare la produzione e la commercializzazione di alimenti sintetici, in particolare della carne coltivata in laboratorio attraverso la coltivazione cellulare di cellule animali staminali. Nel disegno di legge si evidenzia che in alcuni Paesi extraeuropei sono in fase avanzata gli studi finalizzati alla produzione commerciale di questi alimenti e negli Stati Uniti è stata approvata la prima carne di pollo prodotta in laboratorio. Tuttavia, la ricerca e la sperimentazione degli alimenti sintetici sono ancora ad uno stadio embrionale, e non è possibile escludere il potenziale impatto negativo sulla salute degli esseri umani.
Non è ancora stato verificato quale effetto il consumo di alimenti sintetici potrebbe avere sulla salute umana, e non ci sono evidenze scientifiche che dimostrino i potenziali vantaggi per l’ambiente. Inoltre, scienziati e ricercatori mettono in guardia dai rischi che la produzione industriale di alimenti sintetici potrebbe arrecare ai sistemi agricoli.
Le carni coltivate possono richiedere l’uso di antibiotici per garantire ambienti di crescita sterili, e i residui di antibiotici possono persistere nei prodotti e contribuire alla diffusione di agenti patogeni resistenti agli antibiotici.