Due mesi prima era stato coinvolto in una rissa, scaturita da un diverbio con alcuni ragazzi davanti un locale di Alessandria.
Nato tutto per motivi palesemente futili: Alessandro voleva solo difendere la sua fidanzata da inspiegabili derisioni da parte di un gruppo di ragazzi. Ma quella sera, fuori da un locale di Alessandria, il 33enne viene colpito alla testa in maniera così forte da subire gravi danni che portano al suo decesso solo due mesi e mezzo più tardi. Grazie alle telecamere di videosorveglianza, gli investigatori risalgono ai colpevoli.
Alessandro Bruno, 33enne di Voghera (Pavia), il 29 ottobre era stato aggredito ad Alessandria da un gruppo di ragazzi, dopo una lite per futili motivi. I colpi ricevuti però hanno avuto conseguenze fatali per l’uomo che, due mesi e mezzo dopo, perde la vita in ospedale dov’era ricoverato. Due sono le persone indagate per omicidio preterintenzionale.
Le ricostruzioni
Partito da Salice Terme dove si trovava in discoteca, Bruno raggiunge la sua fidanzata ad Alessandria dove lo aspettava in un locale insieme alle sue amiche. Nel mezzo della serata, escono dal locale dirigendosi verso due auto differenti, ma un gruppo di due uomini e due donne hanno iniziato a deridere la ragazza senza alcun motivo.
Così il 33enne si avvicina ai quattro ragazzi chiedendo spiegazioni, in difesa della sua fidanzata. Ma la discussione si trasforma presto in un’accesa lite: Alessandro viene colpito con una borsa piena di bottiglie di birra che lo fa cadere a terra, mentre gli aggressori fuggono via. Le lesioni riportate portano alla morte del ragazzo il 14 gennaio scorso, all’ospedale di Pavia.