Musica in carcere, la richiesta del boss: Cassazione dice no

Musica in carcere, la richiesta del boss: Cassazione dice no

Il boss camorrista Tonino O’Pazz ha chiesto alla Cassazione di poter ricevere dei cd di musica neomelodica da ascoltare in carcere.

Il boss della Camorra Antonio Luongo ha chiesto di poter ascoltare, dietro le sbarre, della musica neomelodica. La risposta della Cassazione è stata secca: niente musica iconica proveniente dal sud-Italia per il boss della camorra. Conosciuto come “Tonino O’Pazz”, attualmente Antonio Luongo sta scontando il 41 bis, ovvero il carcere duro. 

Stando a quanto appreso, il criminale aveva fatto richiesta di poter ricevere alcuni cd di cantanti neomelodici da ascoltare mentre si trova in carcere. La Cassazione però gli ha negato la richiesta. Il boss camorrista sta scontando una pena a causa dei tre omicidi commessi, di cui è stato accusato da diversi collaboratori di giustizia. Al momento si trova detenuto al 41 bis nel carcere di Opera a Milano. 

La sentenza dei magistrati del carcere Opera

I magistrati hanno rifiutato su due piedi la richiesta dei Antonio Luongo. Il motivo? “La musica neomelodica racconta di contesti malavitosi e di contrapposizione anche aperta ai poteri dello Stato, si pone in contrasto con il trattamento e la rieducazione previsti dall’ordinamento penitenziario”. 

In un primo momento all’interno del 41 bis i magistrati avevano concesso l’ascolto del genere musicale in questione. A causa di alcune segnalazioni da parte del Dipartimento per l’amministrazione penitenziaria, i magistrato hanno deciso di revocare il permesso dell’ascolto della musica neomelodica lo scorso anno, nel 2022.  

La Cassazione ha risposto in via definitiva al detenuto, in seguito al ricorso inviato dal legale che si sta occupando del boss della camorra. Secondo i magistrati la musica neomelodica presenta delle sfaccettature che si trovano in contrasto con il processo di risocializzazione che il condannato sta intraprendendo nel carcere.