Mutui in calo luglio 2024: tasso fisso o variabile, cosa scegliere

Mutui in calo luglio 2024: tasso fisso o variabile, cosa scegliere

Quale mutuo scegliere a luglio 2024. I tassi dei mutui sono in calo: meglio optare per un tasso fisso o variabile?

I tassi dei mutui continuano a registrare un calo significativo, segnando il sesto mese consecutivo di riduzione. A maggio, il tasso medio si è attestato al 3,61%, una diminuzione considerevole rispetto al picco del 4,50% registrato a novembre 2023. Questa tendenza al ribasso rappresenta un’inversione di rotta rispetto ai due anni precedenti, caratterizzati da tassi elevati che scoraggiavano nuovi investimenti immobiliari.

Il principale motore di questo cambiamento è stata la politica della Banca Centrale Europea (BCE), che ha operato il primo taglio dei tassi sui depositi dal 2019, riducendoli di un quarto di punto percentuale dal 4% al 3,75%. Questa decisione ha avuto un impatto diretto sulla riduzione complessiva dei tassi di interesse, favorendo sia i mutui per privati che per aziende.

Una casa con delle monete

Calano i tassi di interesse a maggio

Il 2024 segna un punto di svolta dopo due anni difficili a causa della crisi economica legata alla pandemia e alle tensioni geopolitiche. Secondo il rapporto dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), i tassi dei mutui hanno visto una progressiva riduzione da dicembre 2023, passando dal 4,42% al 3,61% di maggio, dopo aver toccato il picco del 4,50% a novembre.

I privati, in particolare le famiglie alla ricerca di finanziamenti per l’acquisto di immobili, sono i maggiori beneficiari di questa tendenza. Anche le aziende hanno riscontrato una diminuzione, sebbene meno pronunciata. A maggio, il tasso per le aziende era del 5,21%, leggermente inferiore rispetto al 5,30% di aprile e al picco del 5,45% di dicembre 2023.

L’influenza della BCE

Le decisioni della BCE hanno avuto un impatto significativo sui tassi di mutui e prestiti, con un cambiamento importante a giugno grazie al primo taglio dei tassi dal 2019. Il tasso sui depositi è sceso dal 4% al 3,75%, il tasso di riferimento è passato dal 4,50% al 4,25%, e il tasso sui prestiti marginali è diminuito dal 4,75% al 4,50%.

Tuttavia, la riduzione dei tassi procede con cautela, dato che le aspettative sull’inflazione per il 2024 e il 2025 sono state riviste al rialzo. Questo scenario implica che ulteriori riduzioni potrebbero essere lente e graduali.

Con la riduzione delle rate sia per i mutui a tasso fisso che per quelli a tasso variabile, il tasso fisso si conferma la scelta più stabile e vantaggiosa. I mutui a tasso variabile non hanno registrato riduzioni significative nelle rate mensili, con un incremento notevole della loro quota negli ultimi due anni.

Secondo un recente rapporto di Experian, la domanda di mutui per l’acquisto di immobili è aumentata del 14,9% rispetto al mese precedente. Lo studio evidenzia come i mutui a tasso fisso siano preferibili, offrendo rate più basse del 9% rispetto al 2023.

Il tasso variabile, invece, non offre garanzie sufficienti, soprattutto considerando che la BCE non prevede ulteriori tagli dei tassi nel breve termine. Di conseguenza, per chi cerca stabilità e sicurezza, il tasso fisso rimane la scelta più consigliata.

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