Aggressione razzista in provincia di Napoli, calci e pugni ad Amir Gassama, un calciatore di diciannove anni del Gragnano. Il suo allenatore: nessuna rapina, bisogna chiamare le cose col proprio nome.
GRAGNANO (Napoli) – Ancora un’aggressione a sfondo razzista in Italia. L’episodio questa volta è avvenuto a Gragnano (Napoli), dove un gruppo di ragazzi ha accerchiato e brutalmente picchiato un ragazzo di diciannove anni, un giovane calciatore originario della Guinea.
Aggressione razzista a Gragnano (Napoli): calci e pugni a un ragazzo di diciannove anni
Stando al racconto del giovane, Amir Gassama, il branco lo ha accerchiato in una delle vie di Gragnano. Lui stava rincasando dopo gli allenamenti quando è stato avvicinato da un gruppo di ragazzi nei pressi di piazza Carlo III. Lì si sarebbe consumata l’aggressione. Calci, pugni e insulti razzisti. Stando al racconto del giovane calciatore sembrerebbe che l’unico motivo dell’aggressione sia quello della discriminazione e del razzismo. Prima del pestaggio non ci sarebbe stata una lite e il giovane ha detto di non avere conti in sospeso con nessuno.
L’inferno è durato diversi minuti, poi Amir Gassama è riuscito a liberarsi e a chiamare il padre. Il giovane calciatore se l’è cavata con una serie di ferite non gravi, un grande spavento e soprattutto una grande tristezza per un’aggressione violenta e immotivata.
La denuncia del tecnico del Gragnano: nessuna rapina, è stato colpito per il colore della sua pelle
Sul caso è intervenuto anche l’allenatore del Gragnano, diventato una sorta di papà per il giovane ragazzo originario della Guinea: “Sono uscito di casa come una furia quando mi ha telefonato per chiedermi aiuto – ha dichiarato il tecnico del Gragnano che ha adottato Amir dopo averlo scoperto come calciatore. […] Un’aggressione dettata da odio razzista, ecco di cosa si è trattato. Bisogna chiamare le cose col proprio nome. Non è stata una rapina, non volevano portagli via nulla. Volevano solo colpirlo per la sua pelle nera”.