Latitante affiliato alla camorra chiedeva il pizzo alle ambulanze per il trasporto degli infermi. La ‘tariffa’ era di 3.000 euro al mese per “gli amici del Vomero”.
Nonostante le operazioni delle autorità contro la criminalità organizzata, il cancro della Camorra resta un male difficile da debellare. A confermarlo è il tentativo di un latitante, affiliato al clan Cimmino-Caiazzo di monopolizzare il trasporto dei feriti chiedendo il pizzo alle ambulanze.
Latitante affiliato alla Camorra chiedeva il pizzo alle ambulanze
I Carabinieri hanno arrestato un trentaseienne, un latitante che si ritiene possa essere affiliato a uno dei principali clan della camorra, quello dei Cimmino-Caizzo. L’accusa ai danni dell’uomo è di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso
Latitante dallo scorso sedici ottobre, il trentaseienne avrebbe trovato rifugio nel quartiere Pianura, in una delle case popolari. L’uomo non avrebbe però rinunciato alla sua attività malavitosa e, stando a quanto ritenuto dagli inquirenti, avrebbe minacciato il titolare di una delle associazioni che si occupano del trasporto degli infermi. Il dirigente della società avrebbe dovuto pagare tremila euro al mese di pizzo.
Le indagini degli inquirenti e la perquisizione nella casa del latitante
L’uomo sarebbe stato minacciato – anche con una pistola – in almeno tre occasioni. Lo scopo dei malavitosi era quello di convincerlo a versare la somma che sarebbe andata nelle casse degli amici del Vomero.
I militari dell’Arma, nel corso della perquisizione nella casa dell’individuo, hanno trovato e sequestrato un’ingente somma in contanti e diversi biglietti scritti a mano che potrebbero aiutare gli inquirenti a ricostruire la rete di contatti del camorrista. L’uomo si trova nel carcere di Secondigliano.