Cartelloni pubblicitari con bestemmie e messaggi blasfemi installati a Napoli, il Comune: “Non informati”.
Il Comune di Napoli – che assicura di non essere stato informato dell’iniziativa – finisce al centro delle polemiche per le bestemmie e le frasi blasfeme sui cartelloni pubblicitari installati in città.
Si tratta di cartelli pubblicitari che rivisitano alcuni spot storici. Solo che, ad esempio, la pubblicità del famoso analcolico biondo che fa impazzire il mondo diventa sconsigliata ad un pubblico di età inferiore ai 18 anni. E basta navigare sui social per rendersi conto della situazione. Finti cartelli elettorali, pubblicità di bevande, della Disney e di altri prodotti noti rivisitati.
Si tratta di un richiamo alla mostra Ceci n’est pas un blasphème allestita presso il Palazzo delle Arti di Napoli PAN. Si tratta di una mostra autorizzata nel 2020 e consigliata ad un pubblico maggiorenne e consapevole.
Napoli, cartelloni pubblicitari con bestemmie e messaggi blasfemi
Ceci n’est pas une blaspheme è un festival contro la censura religiosa. Ma a fare rumore e a scatenare le polemiche non è la mostra in sé. Censurare l’arte non è consono ad un Paese civile ed evoluto. Il problema è legato soprattutto alla cartellonistica su strada. Sui manifesti, dove le bestemmie sono ben visibili, non è sempre presente un richiamo esplicito ed evidente alla mostra.
Emanuela Marmo, direttrice artistica di Ceci n’est pas une blaspheme, difende la campagna pubblicitaria: “La contrarietà dei cittadini, che hanno fatto notare come i manifesti appaiano anche in prossimità di luoghi di culto o frequentati da bambini, mi spinge a credere ancora più convintamente che le azioni di subvertising sono fondamentali. Questi stessi cittadini, infatti, non hanno nulla da dire, sono assolutamente assuefatti ai messaggi pubblicitari che inoculano un uso erotizzato del corpo femminile e dell’infanzia, che promuovono canoni estetici frustranti e irraggiungibili per persone comuni, che associano la bellezza al possesso di beni inutili, costosi, classisti“, ha dichiarato Marmo come riferito da Fanpage.
Il Comune: “Non informati”
Il Comune di Napoli ha reso noto di non aver avuto alcuna richiesta legata a questo tipo di affissione e ha incaricato gli addetti di rimuovere immediatamente gli impianti.
“Cittadini e organi di stampa ci segnalano la presenza in molti stalli pubblicitari del Comune di Napoli di manifesti che, senza chiari segni di riconoscimento, richiamano ai contenuti della mostra Ceci n’est pas un blasphème che si sta svolgendo al Palazzo delle Arti Napoli PAN. La mostra, autorizzata a settembre 2020, ha contenuti consigliati ad un pubblico adulto, come viene evidenziato all’ingresso della sala con la scritta ‘se ne consente la visione e l’esperienza solo ad un pubblico maggiorenne consapevole’. Il Comune non ha ricevuto alcuna richiesta e/o comunicazione relative a questa tipologia di affissione. Quindi risultano avvenute abusivamente e come tali soggette alla immediata rimozione da parte degli addetti di Napoli Servizi competenti sul settore”, comunica il Comune di Napoli.
“Non ho visto questi manifesti ma apriremo un’indagine per capire cosa sia successo. Se non c’è l’autorizzazione vanno tolti immediatamente. Se invece si tratta di pubblicità pagate, investiremo la commissione che si occupa della pubblicità lesiva che può eventualmente censurarli, come accaduto in passato per immagini pubblicitarie che urtavano la sensibilità pubblica“, aveva fatto sapere l’assessore alla Cultura ai microfoni di Fanpage prima che il Comune rimarcasse la sua posizione con la nota sopra riportata.