Polizia e carabinieri di Napoli hanno eseguito sette fermi per l’omicidio di Luigi Mignano. L’agguato, lo scorso 9 aprile, davanti a una scuola.
NAPOLI – Operazione congiunta di polizia e carabinieri nel capoluogo campano, in relazione all’omicidio di Luigi Mignano, freddato lo scorso 9 aprile davanti a una scuola nel quartiere di San Giovanni a Teduccio.
Gli arresti
Agenti e militari, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, hanno eseguito sette fermi, indiziati di delitto. Le persone raggiunte dal provvedimento fanno parte del clan D’Amico-Mazzarella.
Spari davanti alla scuola
L’omicidio Mignano ha destato scalpore e clamore dato che è stato eseguito alle 8.30 di mattina davanti a un luogo affollato e frequentato da bambini: il bersaglio dei killer, infatti, stava accompagnando il figlio Pasquale a scuola quando è stato raggiunto da numeri proiettili. Il figlio è rimasto ferito. Probabilmente, l’omicidio è avvenuto nell’ambito di un regolamento di conti.
Altri fermi
Polizia e carabinieri hanno inoltre eseguito cinque ordini di custodia cautelare nei confronti di esponenti del clan Formicola: l’inchiesta coordinata dalla procura di Gianni Melillo, al termine del lavoro del pm Antonella Fratello e dell’aggiunto Giuseppe Borrelli, ha riscontrato pesanti indizi di colpevolezza per gli omicidi dei fratelli Massimo e Salvatore Petriccione avvenuti a Napoli il 29 giugno 2002 e l’8 marzo 2004.