“L’ho uccisa e nascosta sotto al cemento”: confessione horror del fidanzato

“L’ho uccisa e nascosta sotto al cemento”: confessione horror del fidanzato

L’ex fidanzato di una donna scomparsa, dopo 16 anni di mistero, ha confessato l’omicidio. I dettagli dalla Corea del Sud.

La scomparsa di una donna di 30 anni in Corea del Sud ha finalmente trovato una tragica conclusione dopo 16 anni. Il fidanzato dell’epoca, oggi cinquantenne, ha confessato di averla uccisa durante una lite e di aver nascosto il corpo sotto uno strato di mattoni e cemento sul balcone dell’appartamento in cui vivevano.

L’orribile scoperta è stata fatta solo recentemente, quando un addetto alla manutenzione dell’edificio ha rinvenuto il corpo durante dei lavori di ristrutturazione. Questa confessione chiude un capitolo inquietante, ma apre una ferita profonda per la famiglia della vittima.

Il ritrovamento del corpo e la confessione del fidanzato

Il corpo della donna, parzialmente conservato in una valigia, è stato scoperto da un operaio mentre eseguiva dei lavori sul balcone dell’appartamento situato a Geoje, una città nel sud della Corea del Sud. La polizia ha subito avviato le indagini e, grazie all’analisi delle impronte digitali, è riuscita a identificare la vittima. Il decesso è stato causato da un trauma cranico provocato da un colpo con un oggetto contundente.

Il responsabile, identificato come Mr. A, ha confessato il crimine dopo essere stato arrestato. Ha dichiarato che, durante una lite nel 2008, ha colpito mortalmente la fidanzata e successivamente ha nascosto il corpo in una valigia, seppellendola sotto uno strato di cemento e mattoni sul balcone dell’appartamento. L’uomo ha continuato a vivere nello stesso appartamento per altri otto anni, fino al suo arresto nel 2016 per reati legati alla droga. Dopo l’arresto, l’appartamento è stato lasciato vuoto e utilizzato come deposito dal proprietario.

Un mistero durato 16 anni

La scomparsa della donna non è stata denunciata immediatamente dalla famiglia, che ha perso i contatti con lei poco dopo l’incidente. I genitori hanno iniziato a cercarla solo tre anni dopo, ma senza successo. Secondo quanto riferito dai giornali locali, a loro era stato detto che la donna aveva interrotto la relazione con Mr. A e aveva lasciato la città. Questo ha ritardato ulteriormente le ricerche, rendendo impossibile il ritrovamento per anni.

La svolta nelle indagini è arrivata solo quest’anno, quando il proprietario dell’edificio ha ordinato dei lavori di manutenzione sul balcone. Il caso è ora nelle mani della polizia provinciale di Gyeongnam, che sta completando gli interrogatori. Mr. A sarà presto processato per omicidio, mettendo finalmente un punto a un caso che ha sconvolto la Corea del Sud.

Questa tragica vicenda sottolinea l’importanza di segnalare tempestivamente le scomparse e di proseguire con indagini accurate. La scoperta tardiva del corpo e la confessione del colpevole offrono una cupa chiusura, ma rimangono tante domande sul perché ci siano voluti 16 anni per scoprire la verità.

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