Naspi a rischio? L’Inps chiarisce tutto: cosa cambia davvero con il nuovo codice Ateco
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Direttore: Alessandro Plateroti

Naspi a rischio? L’Inps chiarisce tutto: cosa cambia davvero con il nuovo codice Ateco

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Messaggio Inps n. 2425/1° agosto conferma che la Naspi resta valida anche in caso di riclassificazione Ateco.

La protezione dei diritti dei lavoratori nel sistema previdenziale italiano assume oggi un rilievo ancora maggiore. Nell’ultimo aggiornamento normativo, l’Inps ha chiarito un punto delicato legato alla Naspi – l’indennità di disoccupazione – in caso di riclassificazione Ateco d’ufficio. Questo intervento risolve un dubbio che interessava un buon numero di dipendenti: se l’azienda cambia codice Ateco per fini contributivi, il margine di incertezza si concentra su eventuali ripercussioni sull’indennità. Attenzione però: il lavoratore resta completamente salvaguardato.

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Nessun impatto retroattivo sull’indennità percepita

Il messaggio Inps n. 2425, datato 1° agosto, afferma in modo chiaro che il diritto alla Naspi non viene compromesso in caso di modifica dell’inquadramento contributivo dell’impresa. Anche se l’ente corregge d’ufficio il codice Ateco (ad esempio, passando da attività agricola a commerciale), non si verifica alcuna revisione retroattiva delle indennità già erogate. Il lavoratore, infatti, resta del tutto estraneo alla responsabilità dell’errore formale o dell’inesattezza: spetta alla normativa tutelare chi ha presentato domanda in buona fede.

Compensazioni, limiti e tutela dei diritti

Il messaggio Inps non si limita a confermare l’assenza di reazioni punitive. Viene specificato che, se i termini per richiedere una nuova Naspi non sono ancora scaduti, è possibile presentare una nuova domanda, adeguata al corretto inquadramento. L’Istituto effettua una compensazione tra l’importo percepito e quello spettante secondo la gestione aggiornata. Ma c’è un vincolo preciso: la compensazione non può superare l’importo dovuto, e soprattutto, non può generare una richiesta di restituzione nei confronti del lavoratore. Eventuali debiti residui – cioè somme non ancora corrisposte – vengono semplicemente annullati, evitando oneri aggiuntivi.

Questo approccio garantisce certezza e stabilità ai lavoratori, anche quando l’azienda abbia commesso errori formali o ritardi nell’adeguamento. Va ricordato, tuttavia, che se la riclassificazione Ateco avviene a causa di comportamenti elusivi del datore di lavoro – come un’iniziale falsificazione del tipo di attività per risparmiare sui contributi – l’azienda sarà tenuta a versare tutti i contributi mancanti e potrà essere soggetta a sanzioni. Ma, e questo è fondamentale, tali penalità non si riflettono mai sul dipendente, il cui diritto alla Naspi resta intatto e garantito.

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ultimo aggiornamento: 10 Agosto 2025 11:07

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