L’uccisione di Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, con una bomba americana utilizzata da Israele, riaccende il dibattito sulle armi Usa.
L‘uso di armi americane da parte di Israele nel recente raid che ha ucciso Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, ha riportato l’attenzione sull’influenza degli Stati Uniti nel conflitto mediorientale. Secondo quanto rivelato dal senatore Mark Kelly, presidente della sottocommissione Aeronautica del Senato americano, Israele ha impiegato una bomba Mark 84 da 900 kg, una delle armi più potenti e devastanti prodotte negli Stati Uniti.
Questo ordigno è stato utilizzato durante un attacco aereo nel centro di Beirut, segnando una svolta significativa nelle operazioni militari israeliane, che in precedenza avevano evitato di colpire aree così centrali nella capitale libanese.
Israele utilizza bomba americana per uccidere Nasrallah
L’uso di armi americane da parte di Israele non è un fenomeno nuovo. Ma questo episodio ha riacceso le critiche sul ruolo degli Stati Uniti nel conflitto tra Israele e Hezbollah. La Mark 84, un’arma di precisione con un’enorme capacità distruttiva, è spesso impiegata per colpire obiettivi strategici e bunker fortificati. L’attacco ha completamente distrutto due piani di un condominio vicino all’incrocio di Kola, un’area centrale di Beirut. Sebbene il raid fosse mirato a eliminare Nasrallah, leader carismatico di Hezbollah, ha sollevato serie preoccupazioni per i danni collaterali e le vittime civili.
Il dibattito sull’uso di armi statunitensi in Medio Oriente
L’impiego di armi americane da parte di Israele in questo contesto riaccende il dibattito sulla fornitura militare statunitense a paesi alleati in Medio Oriente. Gli Stati Uniti hanno a lungo sostenuto Israele con aiuti militari, fornendo equipaggiamenti avanzati per garantire la sua sicurezza nella regione. Tuttavia, episodi come l’uccisione di Nasrallah sollevano domande etiche e politiche su come e dove vengano impiegate queste armi.
La reazione internazionale è stata immediata. Il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin, ha affermato che gli Stati Uniti monitoreranno attentamente la situazione, aumentando la presenza delle proprie forze in Medio Oriente per prevenire ulteriori escalation. Mentre l’amministrazione Biden ribadisce il suo impegno alla sicurezza di Israele. C’è una crescente preoccupazione per il possibile coinvolgimento indiretto degli Stati Uniti in azioni militari che potrebbero alimentare ulteriori conflitti nella regione.