A dicembre 2025 niente bonus Natale né detassazioni sulla tredicesima: quali sono gli scenari possibili per i lavoratori dipendenti?
Con l’avvicinarsi delle festività natalizie, cresce l’incertezza tra i lavoratori dipendenti italiani: anche quest’anno, la tredicesima rischia di arrivare senza alcun bonus o agevolazione fiscale. Dopo l’esperimento del 2024 con il cosiddetto bonus Natale, un contributo una tantum di 100 euro destinato a una platea ristretta di beneficiari, per il 2025 il Governo non ha ancora previsto interventi specifici. Una scelta che riapre il dibattito sul peso fiscale che grava su questa mensilità aggiuntiva, da sempre fondamentale per le famiglie.

La tredicesima resta una mensilità penalizzata
La tredicesima mensilità, che viene normalmente erogata a dicembre, rappresenta una parte integrante del reddito da lavoro dipendente. Tuttavia, rispetto agli altri stipendi, è trattata fiscalmente in modo più sfavorevole. A differenza delle mensilità ordinarie, sulla tredicesima non si applicano le detrazioni fiscali da lavoro dipendente, né vengono riconosciuti bonus familiari. Questo significa che il netto in busta paga risulta più basso, proprio in un momento dell’anno in cui le famiglie devono affrontare spese maggiori per regali, viaggi e bollette.
Nel 2024, il Governo aveva tentato di porre rimedio a questa disparità introducendo un bonus Natale da 100 euro, destinato ai lavoratori con figli a carico e reddito inferiore ai 28.000 euro. Sebbene accolto con favore, si trattava di un intervento limitato e una tantum, senza effetti strutturali. Per il 2025, invece, non è stato confermato alcun sostegno simile, lasciando presagire un Natale più pesante sul piano economico per molti lavoratori.
Le ipotesi per il futuro: verso una flat tax sulla tredicesima?
Nonostante l’assenza di misure nella Legge di Bilancio 2025, il tema della detassazione della tredicesima è tornato al centro del dibattito politico. A settembre, il vicepremier Antonio Tajani ha rilanciato l’idea di applicare una flat tax del 5% o 10% sulla tredicesima, in alternativa all’IRPEF ordinario. L’obiettivo sarebbe quello di alleggerire il carico fiscale e stimolare i consumi nel periodo natalizio. Tuttavia, al momento, si tratta solo di una proposta, non ancora trasformata in intervento legislativo.
Secondo quanto riportato da la Repubblica e da Fiscal Focus, la misura potrebbe trovare spazio nella prossima Legge di Bilancio 2026, ma servono coperture certe e una precisa volontà politica. Nel frattempo, le organizzazioni sindacali, in particolare la CISL, continuano a chiedere un intervento strutturale sulla fiscalità delle mensilità aggiuntive, ma senza risultati concreti all’orizzonte.
Per ora, dunque, dicembre 2025 si preannuncia come un Natale senza detassazione, con una tredicesima che continuerà a essere pienamente tassata. E le famiglie italiane, ancora una volta, dovranno fare i conti con un potere d’acquisto limitato proprio nel mese più critico dell’anno.