Il segretario generale della NATO lancia l’allarme: la Russia potrebbe attaccare entro 5 anni. Crescono le pressioni per aumentare la spesa.
Negli ultimi anni, il panorama geopolitico globale ha subito una trasformazione profonda, lo sa bene la NATO. Il ritorno delle logiche di potenza ha rimesso al centro le spese militari, i confini e la sicurezza collettiva. L’Alleanza Atlantica, nata per garantire pace e stabilità in Europa e Nord America, si trova oggi di fronte alla più seria minaccia dai tempi della Guerra Fredda. A preoccupare non è solo il conflitto in corso in Ucraina, ma una riorganizzazione strategica da parte di attori globali come Russia e Cina, sempre più cooperanti sul fronte militare e tecnologico.
Un nuovo equilibrio globale si sta delineando
Mentre in passato si pensava che un simile scenario appartenesse al passato, oggi le intelligence occidentali lanciano segnali chiari: i preparativi della Russia stanno crescendo in intensità e rapidità. E il messaggio che arriva da Mosca è inequivocabile: il confronto con l’Occidente è aperto e potrebbe presto assumere dimensioni ben più vaste.
Una risposta senza precedenti: il piano della NATO
L’allarme, questa volta, non arriva da fonti isolate. È il nuovo segretario generale della NATO, Mark Rutte, a sollevare il velo su una realtà inquietante: «la macchina da guerra di Putin sta accelerando, non rallentando». Secondo quanto dichiarato a Londra, «la Russia sta ricostituendo le sue forze armate con la tecnologia cinese e producendo più armi più velocemente di quanto pensiamo. In termini evidenti, la Russia produce in tre mesi ciò che l’intera Nato produce in un anno».
Rutte ha poi precisato: «si prevede che la sua base industriale di difesa produrrà 1500 carri armati, 3000 veicoli blindati e 200 missili Iskander solo quest’anno; la Russia potrebbe essere pronta a usare la forza militare contro la Nato entro cinque anni, cinque anni». Un quadro che evidenzia quanto la minaccia sia concreta e imminente.
«La nuova generazione di missili russi viaggia a una velocità molte volte superiore a quella del suono. La distanza tra le capitali europee è solo questione di minuti. Non c’è più ovest o est, c’è solo la Nato», ha proseguito. Da qui la proposta: «i Paesi dell’Alleanza Atlantica sono chiamati ad aumentare del 400% le loro capacità di difesa aerea per proteggere l’Europa dalla Russia».
Al summit del 24-25 giugno all’Aia, la NATO discuterà l’aumento della spesa militare fino al «5% del PIL», come indicato da Rutte: «Dobbiamo fare un balzo in avanti nella nostra difesa collettiva. Il fatto è che il pericolo non scomparirà, nemmeno con la fine della guerra in Ucraina». Il tutto come riportato da ilmessaggero.it
