Il naufragio del veliero Bayesian al largo di Cefalù ha scatenato indagini approfondite. Le dichiarazioni della Procura.
Il naufragio del veliero Bayesian, avvenuto nelle acque vicino a Cefalù, ha sorpreso tutti per la sua improvvisa e devastante violenza. Secondo quanto riportato da ansa.it, il pubblico ministero Raffaele Cammarano, che guida le indagini, ha descritto l’evento come “repentino e improvviso”. Il veliero sarebbe stato investito da un downburst, un fenomeno meteorologico di eccezionale intensità e imprevedibilità.
Naufragio Bayesian: le dichiarazioni del PM Cammarano
Cammarano ha dichiarato che al momento del nubifragio c’era un membro dell’equipaggio in plancia, ma non è ancora chiaro se i portelloni del veliero fossero aperti, una questione cruciale per comprendere la dinamica del naufragio.
Come riporta ansa.it, il magistrato ha sottolineato che non si possono fare affermazioni definitive fino a quando il relitto non sarà recuperato e analizzato. “Non possiamo confermare se c’erano i portelloni aperti“, ha affermato il PM, aggiungendo che “non abbiamo la certezza che ci sia una scatola nera a bordo“.
Gli occupanti della nave erano scesi a Cefalù il giorno prima dell’incidente, ma al momento del naufragio molti passeggeri stavano dormendo nelle cabine, il che potrebbe spiegare il tragico bilancio delle vittime. Secondo le prime ricostruzioni, alcune delle vittime sarebbero rimaste intrappolate nelle cabine laterali del veliero, forse nel tentativo di cercare bolle d’aria per sopravvivere. Cammarano ha evidenziato l’importanza delle testimonianze dei superstiti, che potrebbero aiutare a chiarire ulteriori dettagli dell’accaduto .
La procura indaga: omicidio colposo e naufragio colposo
Come riferisce ansa.it, la Procura di Termini Imerese ha aperto un fascicolo a carico di ignoti, ipotizzando i reati di naufragio colposo e omicidio colposo. Il procuratore Ambrogio Cartosio ha spiegato che, sebbene non ci siano ancora indagati ufficiali, “potrebbe anche essere possibile che iscriviamo nel registro gli eventuali indagati prima del recupero del veliero“.
Questa dichiarazione, riportata da ansa.it, mette in evidenza la complessità delle indagini, che si concentrano sul tentativo di attribuire le responsabilità del disastro, che potrebbero ricadere sul comandante. Sull’equipaggio o persino sui costruttori del veliero .
Raffaele Macauda, comandante della Capitaneria di Porto di Palermo, ha dichiarato in conferenza stampa che “quella sera non c’era un’allerta di burrasca“, secondo quanto riporta ansa.it. Tuttavia, il veliero è stato travolto da condizioni meteorologiche inaspettate e violentissime.
Macauda ha anche confermato che non ci sono tracce di sversamenti di idrocarburi. Ma la società armatrice è stata comunque invitata a mantenere alti i controlli ambientali durante le operazioni di recupero del relitto.