Naufragio migranti Crotone, le vittime salgono a 69

Naufragio migranti Crotone, le vittime salgono a 69

Dopo una settimana dalla tragedia di Curto, le ricerche hanno rinvenuto altre vittime tra i migranti tra cui un bambino.

E con l’aumentare delle vittime si infiammano ogni giorno di più le polemiche sulla tragedia avvenuta a Crotone. La politica è stata tirata in ballo come responsabile delle sue cattive scelte sui migranti e i loro sbarchi: le accuse si concentrano sui i mancati soccorsi al barcone di migranti, che è stato travolto dal maltempo provocando, ad oggi, almeno 69 morti.

migranti sui gommoni, naufragio

A quasi una settimana dalla tragedia sulle coste calabresi, oggi sabato 4 marzo i soccorrittori hanno rinvenuto nuovi cadaveri. Il bilancio delle vittime sale adesso a 69: tra questi c’è anche quello di un bambino, di cui al momento non si conosce né l’età né l’identità. La salma sarà portata al Palasport di Crotone per il riconoscimento.

Le polemiche

Si continuano a cercare i dispersi, stimati tra i 27 e i 47 migranti, del naufragio avvenuto nella notte tra sabato 25 e domenica 26 febbraio. Il governo difende la Guardia Costiera che, secondo Matteo Salvini, “è stata codardamente coinvolta in una squallida battaglia politica. Chi l’accusa è ignorante o è in malafede”.

Intanto, il ministro dell’Interno Piantedosi si trova a Malta al Med5, per incontrare i suoi omologhi di Cipro, Grecia, Malta e Spagna, per quanto riguarda il disastro del naufragio. Arriva l’attacco del leader di M5s Giuseppe Conte: “Chi è in mare va salvato, con il mio governo era così”.

Tuttavia è la Procura di Crotone ad occuparsi delle indagini per ricostruire le dinamiche della tragedia, e capire se Guardia di Finanza e Guardia Costiera abbiano fatto tutto ciò che potevano e dovevano. Ma da quanto emerge, pare che nessuno abbia pensato fosse necessario un intervento di salvataggio. Lunedì potrebbero essere già acquisite le carte per chiarire se ci sono state lacune nei soccorsi e se sono penalmente rilevanti.

Una fascia bianca in segno di lutto

La scrittrice Elena Stancanelli lancia l’esortazione agli studenti di presentarsi lunedì in classe con una fascia bianca in segno di lutto e di ribellione. L’iniziativa sembra essere stata accolta con favore dal mondo della scuola, infatti la dirigente di Flc Cgil Graziamaria Pistorino ha dichiarato: “Sono benvenute tutte le iniziate che oggi nella scuola possano dire ‘no’ all’indifferenza e alla mancanza di solidarietà”.

Insieme all’approvazione di Antonio Volpe, preside del Liceo Pilo Albertelli di Roma, anche quello di Cristina Costarelli di Anp Lazio che definisce l’idea come “una iniziativa pacifica. Altro è schierarsi su un fatto su cui si stanno concentrando delle indagini e presumere di sapere come sono andate le cose, questa non la trovo una linea da sostenere”.

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